Un giovane provinciale squattrinato, tenta la fortuna, prima a New York, ma la metropoli rischia di stritolarlo, poi nel selvaggio Ovest che raggiunge con un fortunoso e comico viaggio in treno. Trasformato in un vero cowboy, viene alle prese prima con "Occhi marroni", una mite mucca che lui non riesce a governare, poi con un'intera mandria di bovini che invade Los Angeles.
Note
Finale pirotecnico, nella miglior tradizione del cinema comico muto pur non essendo il migliore tra quelli di Keaton.
Divertente satira della vita dei cowboys: per il livello delle sequenze non è un capolavoro, ma il 'legame' che si instaura tra Keaton e Brown Eyes è la cosa più bella del film. Voto: 8.
MY DARLING BROWN EYES È senza legami dunque nulla lo trattiene finché dopo anni di peregrinazioni incontra Occhi Bruni. L'amore come spesso accade nei film di Keaton è la molla del cambiamento e poco importa se l'oggetto del sentimento sia una donna o, come in questo caso, una piccola mucca. I cultori del Keaton metacinematografico non sono stati sempre generosi con questo… leggi tutto
Divertente l'ironia del far west, con un Keaton ancora più separato dal resto del mondo rispetto ad altri film.
Tuttavia, sebbene il finale veda il caos della natura che invade la città (!), si insiste troppo sulla gag e per 10 minuti non vediamo altro che cittadini spaventati di fronte alle mucche. Una gag troppo insistita e ripetitiva.
Voto 7/10 leggi tutto
E' uno splendido gioiellino comico del cinema muto, diretto e interpretato da un Buster Keaton al massimo dell'ispirazione, in grado di combinare meravigliosamente gag esilaranti, profondità e malinconia. Si ride moltissimo ancora oggi e la sequenza finale è da antologia. Inoltre tocca il cuore e mette una sincera e profonda allegria.
Riporto qui un virgolettato di Maurizio Gily, “consulente in viticoltura sostenibile e biologica, divulgatore scientifico, coordinatore di progetti di ricerca e sviluppo e docente presso l’Università…
MY DARLING BROWN EYES È senza legami dunque nulla lo trattiene finché dopo anni di peregrinazioni incontra Occhi Bruni. L'amore come spesso accade nei film di Keaton è la molla del cambiamento e poco importa se l'oggetto del sentimento sia una donna o, come in questo caso, una piccola mucca. I cultori del Keaton metacinematografico non sono stati sempre generosi con questo…
Nella moda va tanto di moda il Vintage (dal francese Age du vin) e quindi applichiamolo anche al cinema. Ho quindi pensato di "riesumare" polverosi ma eccellenti esempi per ogni genere cinematografico dal fondo del…
Forse il più sommesso dei classici long di Keaton, qui “l’uomo che non rideva mai” sembra ancora più fuori dal mondo e con meno autostima del solito: “Puoi chiedermi tutto quello che vuoi” gli dice il bovaro texano alla fine del film dopo che gli ha salvato la mandria “Lei.” dice Buster indicando la figlia dell’uomo. Poi l’inquadratura si sposta e.. «Lei» si scopre essere…
Divertente l'ironia del far west, con un Keaton ancora più separato dal resto del mondo rispetto ad altri film.
Tuttavia, sebbene il finale veda il caos della natura che invade la città (!), si insiste troppo sulla gag e per 10 minuti non vediamo altro che cittadini spaventati di fronte alle mucche. Una gag troppo insistita e ripetitiva.
Voto 7/10
Dato questi risultati e considerando che vi sono ben 12 (dodici) film western nei primi 40 che ricevono 20 e più voti al giorno, perché non creare una apposita classifica? ( Anche se sarebbe meglio abolirla vista la…
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Commenti (4) vedi tutti
Uno splendido gioiello comico del cinema muto.
leggi la recensione completa di Carlo CerutiDivertente satira della vita dei cowboys: per il livello delle sequenze non è un capolavoro, ma il 'legame' che si instaura tra Keaton e Brown Eyes è la cosa più bella del film. Voto: 8.
commento di ethanSemplice, dolce, coerente.
commento di PitterUn finale del genere lo poteva interpretare solo Buster Keaton …
commento di Dalton