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L'ombra del diavolo

Regia di Alan J. Pakula vedi scheda film

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La recensione su L'ombra del diavolo

di Andreotti_Ciro
5 stelle

Frank McGuire, terrorista dell’IRA fra i più pericolosi in circolazione, fugge dalla natia Belfast per rifugiarsi oltreoceano a casa di Tom O'Meara, poliziotto di origini irlandesi e di pattuglia nelle strade di New York. Tom, assieme alla moglie e alle sue tre figlie, accoglie Frank nella propria casa intravedendo in lui un amico sincero e forse quel figlio maschio che non è mai riuscito ad avere. Frank frattanto userà la copertura offertagli dalla famiglia O'Meara per acquistare armi di contrabbando e fare ritorno a Belfast.

 

Un cast stellare e un regista alla sua ultima pellicola (Pakuala scomparve poco dopo la fine delle riprese) non riescono ad approfondire adeguatamente il tema della guerra armata dell’esercito Irlandese, come invece era riuscito al meno recente Nel nome del padre o a The Boxer, entrambi diretti da Jim Sheridan. In questo caso è l’ambientazione livida, in bilico fra Europa e nuovo mondo ed il rapporto quasi figliare fra i due co protagonisti che permeano un film che dalla lotta armata prende quasi immediatamente le distanze mantenendone però viva, ma sottotraccia, la vicenda. Gordon Willis riesce ad aggiungere alle riprese una fotografia capace di esaltare le strade della Grande Mela solcate in auto da Harrison Ford nel corso dei suoi snervanti turni di pattuglia. Al tempo stesso quel che immediatamente pare però mancare è una solida sceneggiatura, presente ma oltre modo debole, a causa d’incomprensioni fra i tre autori al punto che ad inizio riprese non erano ancora riusciti a completarne la stesura. Solamente la bravura di Pitt e ovviamente di un Harrison Ford, che di rado avevamo visto così determinato nel sentirsi tradito da un amico del quale si fidava quasi ciecamente, riescono a salvare una vicenda inizialmente carica di numerose promesse ma persa fra i meandri di errori grossolani.

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