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La promesse

Regia di Luc Dardenne, Jean-Pierre Dardenne vedi scheda film

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La recensione su La promesse

di barabbovich
8 stelle

Un operaio edile del Burkina Faso muore cadendo dal ponteggio di un cantiere della provincia belga nel quale sono impiegati al nero diversi extracomunitari. Per evitare guai con la magistratura, il tirannico Roge (Gourmet) decide di seppellirlo sotto una colata di cemento, sotto gli occhi estrrefatti di Igor (Renier), il figlio quindicenne che aveva tentato di salvare l'uomo. La scomparsa dell'operaio insospettisce l'inconsapevole vedova, convinta di una momentanea sparizione dovuta a debiti di gioco. Igor dovrà allora decidere se accecondare i diktat paterni o mettere la donna al corrente del'accaduto.
La promesse sembra una versione belga dei film di Ken Loach, contaminata dall'algido distacco di un Bresson e condita da un contorno antropologico piuttosto spesso. Nel film trovano posto il tema dei diritti sindacali, quello del confronto tra culture e tra generazioni e quello della guerra tra poveri. La sceneggiatura dei fratelli Dardenne - realizzata con Leon Michaux e Alphonso Badolo - mostra personaggi a tutto tondo con i loro cliché e i loro visibilissimi limiti, senza cedere alla tentazione di fare un'agiografia della classe operaia.   

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