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Ridicule

Regia di Patrice Leconte vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Ridicule

di hupp2000
10 stelle

Pluripremiata opera di Patrice Leconte, “Ridicule” è un film grave e divertente, girato prevalentemente in interni, sorretto da una schiera di splendidi attori e da una meticolosa ricostruzione d’epoca. Pochi anni prima della Rivoluzione Francese, Grégoire Ponceludon de Malavoy (Charles Berling), giovane nobile di provincia, si reca a Versailles nell’intento di farsi ricevere da Luigi XVI, al quale desidera proporre un progetto di bonifica delle sue paludose terre. Preso a ben volere dal marchese di Bellegarde (Jean Rochefort) e dall’affascinante Madame de Blayac (Fanny Ardant), imparerà che, per ben figurare a Corte, è necessario padroneggiare l’arte del motto di spirito ed evitare ad ogni costo di cadere nel “ridicule” del titolo. Per quanto brillante e finalmente ascoltato dal re, Grégoire, dopo aver ucciso in duello un ufficiale di corte ed essersi innamorato della figlia del marchese di Bellegarde, con conseguente ira vendicativa di Madame de Blayac,  fallirà nel suo intento e tornerà con l’amata nelle sue terre, che verranno bonificate solo in seguito alla Rivoluzione. Lo spaccato di vita aristocratica che viene proposto allo spettatore varebbe da solo a fare di questo film una pietra preziosa. Non a caso, ottenne nel 1997 il “César” per i costumi e per la scenografia. Non meno meritati i due “César” per la regia e il miglior film francese dell’anno. Nobili e nobildonne danzano e si divertono spensieratamente come i passeggeri del Titanic in procinto di naufragare. Altro punto di forza sono naturalmente i dialoghi, infarciti di giochi di parole e battute salaci. Punto di forza nei paesi francofoni, ma probabile elemento di debolezza nelle versioni doppiate. Inutile spendere ovvie parole di lodi per le impeccabili prestazioni degli attori. Oltre a quelli citati, segnalo ancora la leggiadra partecipazione del compianto Bernard Giaraudeau, sornione e quasi viscido abbate di Vilecourt, Judith Godrèche, che incarna la figlia del marchese di Bellegarde e Urbain Cancelier, enigmatico e fantasiosamente carismatico Luigi XVI. Alcune scene da ricordare: il duello vincente di Grégoire con l’ufficiale di Sua Maestà. Duello alla pistola, estrazione a sorte di chi spara per primo, vera suspense. Il ballo in maschera, con parrucche e costumi da fantascienza, con lo sgambetto traditore e i successivi motti di spirito degli astanti. Il suicidio del nobile che ha mancato la sua battuta. “Ridicule” è un film rapidissimo, senza battute d’arresto, inebriante. All’interno dei dialoghi, la parola “ridicule” viene pronunciata e sottolineata a più riprese, in diversi contesti, con sfumature di significato che fanno riflettere. A mio modesto avviso, questa volta la recensione di Filmtv è una vera e propria svista.

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