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The Irishman

Regia di Martin Scorsese vedi scheda film

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La recensione su The Irishman

di Furetto60
8 stelle

Importante film. Scorsese ci regala un pezzo di grande cinema, dal respiro epico. Cast stellare

 La sua voce fuoricampo apre il film, poi lo vediamo e inizia a parlare con gli spettatori, in camera. Si trova In una casa di cura, seduto su una sedia a rotelle, Frank Sheeran, alias De Niro, persona realmente esistita e non personaggio di fantasia, veterano della seconda guerra mondiale, ci racconta la sua vita. Nella Pennsylvania degli anni cinquanta, Sheeran, detto l'irlandese, cominciò la sua carriera come autista di camion, trasportando carne. Capitò però che Sheeran giunse a una consegna, con il carico completamente vuoto. Fu portato in tribunale dalla sua compagnia con l'accusa di furto, ma grazie al suo compoprtamento omertoso, si ingraziò il suo giovane avvocato Bill Bufalino, che lo fece assolvere. Bill presentò poi Frank a suo cugino Russell, alias Joe Pesci, molto sottotraccia per la prima volta forse, capo della potente famiglia criminale Bufalino e uomo del destino, Sheeran diventò in breve un sicario inesorabile, per conto proprio di Russell, poi di Skinny Razor e per il boss Angelo Bruno. Conobbe Jimmy Hoffa, alias Al Pacino, il carismatico e vulcanico capo dell'International Brotherhood of Teamsters, che aveva rapporti finanziari con i Bufalino e stava conducendo un’estenuante e turbolenta trattativa, con Tony Provenzano, affiliato alla famiglia Genovese. Frank diventò amico e guardia del corpo di Jimmy. Dopo le elezioni presidenziali del 1960 vinte da John Fitzgerald Kennedy il fratello di Kennedy, Robert nemico giurato di Hoffa, venne nominato procuratore generale e lo fece arrestare con l'accusa di frode. Mentre Jimmy era in prigione, il suo sostituto, Frank Fitzsimmons, iniziò a sperperare i fondi del gruppo e a concedere prestiti alla mafia. Provenzano arrestato per estorsione, si ritrovò nello stesso carcere di Jimmy. I due ebbero un acceso scontro, la discussione degenerò in una vera e propria colluttazione. Nel 1971 Hoffa venne rilasciato e deciso a riprendere il controllo dei sindacati, interruppe il flusso continuo di prestiti alla malavita organizzata. Non solo, Hoffa rilasciò dichiarazioni esplosive alla stampa e alla tv, diventando un personaggio scomodo per molti, “in primis” proprio per Provenzano, suo nemico storico. Russell, più volte provò a spingere Frank a far ragionare Hoffa,ma Jimmy testardamente, convinto di avere tutti i jolly del mazzo, non accettò mai l’invito a ridimensionarsi. Nel 1975, mentre si recava al matrimonio della figlia di Bill Bufalino, Russell comunicò a Frank che Jimmy, considerato ormai fuori controllo, era già stato condannato a morte e lo stesso Frank avrebbe dovuto giustiziarlo, suo malgrado. Hoffa cadde in un agguato e venne ucciso a bruciapelo proprio da Frank, il suo corpo fu fatto sparire e nessuno venne condannato per questo delitto. Una volta tornato a casa dopo il matrimonio, Frank si comportò come se niente fosse successo, Ma Peggy la figlia, particolarmente legata a Jimmy, mangiò la foglia e decise di troncare per sempre ogni rapporto con suo padre. Negli anni a seguire si sollevò un grosso clamore giudiziario e i giudici riuscirono a far condannare Sheeran, Russell, Provenzano per le colpe più svariate, proprio come aveva pronosticato Hoffa poco prima di venire eliminato. Cosi igangster superstiti, ormai vecchi e malati, morivano in prigione. Frank, venne rilasciato e collocato in una casa di riposo. Cercò invano di riavvicinarsi alle figlie, fu visitato da due agenti federali, che lo invitarono a testimoniare sul caso Hoffa, per dare risposte e pace ai suoi familiari, ma inutilmente. Ormai ultraottantenne e sempre più malandato, si organizzava la sua dipartita in piena solitudine, ma non mostrando alcun rimorso o segno di pentimento, nemmeno col prete che raccolse le sue confessioni. Frank apparentemente un tranquillo e assennato padre di famiglia, in sostanza era solo un assassino senza scrupoli, un traditore che arrivò a uccidere perfino il suo migliore amico. Non da meno i poco raccomandabili mandanti, che decidevano a tavolino gli omicidi, che senza reticenze Frank eseguiva. The Irishman è un evento cinematografico importante. Un film “fiume”, 3 ore e mezza di spettacolo che non annoia mai, con un cast stellare: Robert De Niro, Al Pacino, Joe Pesci, e Harvey Keitel, suoi amici e mostri sacri del cinema, per quella che probabilmente sarà l’ultima grandissima epica del crimine organizzato raccontata dal geniale regista, così grande, ampia, completa da chiudere una vera e propria saga inaugurata decenni fa con” Mean Streets e proseguita, passando per” Quei bravi ragazzi, “Casinò e molti altri film. “Summa” e forse testamento artistico del cinema di Scorsese, non sologangster movie” “The Irishman” si può considerare un’epopea malinconica, una narrazione di grande impatto emotivo, viaggio monumentale attraverso i meandri nascosti del crimine organizzato, le sue dinamiche interne, le rivalità e le collusioni con la politica. Epitaffio di un mondo che Scorsese ha voluto raccontare forse per l’ultima volta.

 

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