Regia di Martin Scorsese vedi scheda film
Quante (uso la parola di Joe Pesci) "minchiate" sono state dette su Scorsese e questo perchè ha osato offendere i Cinecomic! Per non parlare delle dichiarazioni di pochi giorni fa sulla visione dei film nei cellulari: apriti cielo!
Naturalmente io sono d'accordo con tutto quello espresso dal regista ma non perchè lo ha detto lui, ma perchè sono convinto, straconvinto, come questa generazione abbia totalmente cambiato/rovinato/sbagliato la "visione". E' una mia battaglia personale da sempre, da quando hanno iniziato a prendere piede le mini visioni in ogni luogo, in ogni spazio, perfino nel cesso! Il cinema non merita questo. Eppure ci sono critici che sostengono questa causa, come Alberto Barbera, che qui (Filmtv) è una firma nota ed è il direttore della mostra di Venezia, dove in una intervista sul Tg della Rai diceva più o meno: "Ognuno deve essere libero di guardarsi il film dove, quando e come vuole ..."
Dichiarazioni ignobili per le mie orecchie. Mi domando se ci crede davvero a quello che dice.
La quasi totalità dei fruitori di Netflix ha stroncato il film definendolo noioso. Stiamo parlando di un pubblico che elogia, urla al capolavoro e porta nell'olimpo serie come Stranger Things, Russian Doll, La casa di carta e chi più ne ha, più ne metta ...
Viene criticato per la sua durata, spaventati da tale minutaggio. Viene criticato perchè stanco, perchè nostalgico, perchè son sempre le solite cose di quattro mafiosi ...
E' questa la critica di oggi?
Capolavoro con la C maiuscola. Cinema puro! Quella cg stona, infastidisce, perchè a volte ha un effetto straniante anche su di me però bastano gli sguardi, veri, taglienti, ad ingigantire l'interpretazione praticamente di tutti, nessuno escluso. Montaggio, musiche, attori, fotografia, regia, tutto sopra la media come Scorsese sa fare, ammantato di una tristezza che schiaccia. Uno sguardo indietro sui peccati, le colpe, i pentimenti, l'impossibilità di tornare indietro e correggere gli errori. Un messaggio di/per un cinema che sta scomparendo insieme al suo pubblico. Bisogna fermarsi, lungo quella strada piena di tappe e pensarlo, il futuro. Perchè dopo, la paura ci corroderà l'anima e potremo solo lasciare una porta socchiusa, uno spiraglio verso un passato che non tornerà più.
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