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Venom

Regia di Ruben Fleischer vedi scheda film

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La recensione su Venom

di nonsonouncritico
stelle

Lo stanno massacrando praticamente tutti (nonostante stia comunque incassando bene), ma il tanto bistrattato Venom è il disastro di cui si parla? Sì, ma no.

È una creatura “strana”: strana perché è strano fare un film su Venom senza Spider-Man (senza nemmeno riferimenti a Spider-Man!) e perché è strano che, nonostante i (non pochi) difetti, alla fine è davvero, davvero divertentissimo!

 

Tom Hardy

Venom (2018): Tom Hardy

 

A proposito di difetti, il film riesce ad indisporre praticamente da subito, con una sequenza davvero brutta che ci mostra l’arrivo del simbionte, il parassita alieno che contagia gli umani e li trasforma in mostri simili a rettili. La scena, pensata come l’inizio di un horror anni ’80, sulla carta sarebbe anche giusta per settare il tono del film, ma la sciatteria della messa in scena fa temere il peggio per lo spettacolo che seguirà.

 

Poi entra in scena Eddie Brock, che non è il tipo viscido ed opportunista delle storie disegnate, bensì un giornalista d’inchiesta incorruttibile ed “in cerca della verità”, tanto per non smentire il problema che ha Hollywood con gli antieroi: vuole portarli sullo schermo, ma non vuole che abbiano caratteristiche da antieroi. Geniale. Tom Hardy, però, è davvero azzeccato per la parte e ci crede fortissimo, quindi ci si passa sopra.

 

Impossibile invece passare sopra alla pessima caratterizzazione e resa cinematografica del villain, uno scienziato che, scoperto di questo simbionte, decide di utilizzarlo per creare una simbiosi con gli esseri umani e renderli in grado di vivere nello spazio:  Riz Ahmed è così fuori parte da mettere imbarazzo, e poco gli vengono incontro i dialoghi patetici da cattivaccio di terz’ordine, con tanto di citazioni bibliche fuori luogo che sperano di far sembrare il tutto vagamente affascinante. Terribile.

 

Riz Ahmed

Venom (2018): Riz Ahmed

 

Dopo qualche altra discutibile scelta di sceneggiatura avviene però il contagio di Eddie Brock, che diventa finalmente Venom: da quel momento in poi non c’è nemmeno più il tempo di pensare alle varie brutture, perché il film ingrana e diventa uno spettacolo ritmato, travolgente, scemo ed irresistibile. I duetti tra Eddie ed il “parassita” (che odia essere chiamato così) creano momenti esilaranti e ci mostrano tutta la bravura di Tom Hardy in una performance schizofrenica e folle che non può lasciare indifferenti. Certo avrebbero dovuto costruirgli intorno un film più all’altezza, ma ha davvero l’aria di divertirsi un mondo.

 

Tom Hardy, Ruben Fleischer

Venom (2018): Tom Hardy, Ruben Fleischer

 

Tra l’altro, se la CGI è mediamente scarsina e di dubbio gusto, Venom risulta invece pienamente convincente, sia nella resa estetica che nei movimenti, regalando momenti spettacolari molto riusciti.

 

Che strano, quindi. È tutto così sbagliato, la sceneggiatura è idiota ed incoerente, la regia è timida e a tratti svogliata, eppure esci dalla sala leggero e divertito. La speranza adesso è quella di un sequel (io faccio il tifo, al diavolo le critiche) che aggiusti un po’ il tiro.

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