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Cuore di mamma

Regia di Salvatore Samperi vedi scheda film

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La recensione su Cuore di mamma

di mm40
4 stelle

Appena venticinquenne, il talentuoso Samperi è già al suo secondo lavoro, anche questa volta scritto insieme a Sergio Bazzini e dal budget apprezzabile che gli consente di avere a disposizione di nuovo Ennio Morricone per le musiche, Aldo Scavarda (già con Antonioni, Comencini) per la fotografia ed un reparto attori in cui primeggia la terna Carla Gravina-Beba Loncar-Philippe Leroy. Se a questi positivi dati di partenza si aggiunge che l'interesse del regista/autore è anche in questa occasione quello di offrire uno sguardo - quanto più possibile lucido e critico - sui cambiamenti sociali in atto (e non solo in Italia, poichè l'argomento principale è qui il '68), è per lo meno lecito attendersi un'opera importante. Quale, in un certo senso, Cuore di mamma è: c'è dentro un accenno di analisi storica del momento in atto (non facile, poichè interpretare il presente è sempre più complicato che farlo con il passato), c'è un ritratto di famiglia allo sbando che racconta di una società in cui i valori stanno cambiando radicalmente, c'è un approccio psicanalitico al ruolo della donna - e della madre soprattutto -, che si ritrova a dover fare i conti con sè stessa e con il proprio futuro (i figli) per concludere annientando entrambi (l'attentato alla ditta dell'ex marito, che è in sostanza l'assicurazione del suo avvenire). In tutti questi spunti manca, però, un efficace intervento politico: dei sessantottini, rivoluzionari quasi per gioco, per sfida alle autorità, non vengono messe alla luce più di tanto le idee e le motivazioni reali, bensì quasi soltanto l'atteggiamento aggressivo e determinato con cui metterle in pratica. E se la pellicola ha molti motivi, come si è visto, di interesse, altresì mostra limiti non indifferenti: per cominciare, la scelta di conferire un eterno mutismo alla protagonista. Vittima, ma in che senso? Essere umano vittima del momento storico? Madre vittima della famiglia? Donna vittima del proprio lavoro? Il film non offre risposte precise sulla questione; e allo stesso modo Samperi indugia talvolta su scene di nudo non esattamente necessarie, dichiarandosi in tal modo disponibile a scendere a compromessi fra il proprio talento e il botteghino: e questo non si può accettare. 5,5/10.

Sulla trama

Lorenza lavora in una libreria ed è separata, ma in buoni rapporti con lui, dal marito; nè la governante, nè la zia riescono a tenere a bada i suoi tremendi bambini, mentre Lorenza si rinchiude in un ostinato mutismo e comincia a frequentare dei rivoluzionari bombaroli.

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