Regia di Salvatore Samperi vedi scheda film
Il secondo film di Samperi dovrebbe figurare di diritto in un'ideale antologia del cinema sessantottesco. La logorrea del bambino assassino, godardianamente bardato con un elmetto nazista, fa pendant con il mutismo assoluto della madre. Il film non è riuscitissimo, dal momento che il regista indulge a qualche vezzo intellettualistico di troppo. E però... Samperi riesce ad evitare di cadere nella noia, difetto di cui si macchiano la maggior parte delle pellicole d'analogo argomento girate da qualche suo collega. E poi c'è Carla Gravina, che resta nella mente sia perché per tutto il film non profferisce verbo, sia perché si mostra, almeno dalla cintola in su, generosamente nuda. (18 giugno 2008)
Lorenza Garroni, signora borghese, separata con figli, lavora in una libreria ed è attratta, ricambiata, dalla cognata Magda. Un giorno, quasi per caso, si unisce ad un gruppetto di contestatori anarchici. Nel frattempo, il figlio maggiore uccide i suoi due fratellini. La donna risolverà drasticamente la situazione.
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