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Obbligo o Verità

Regia di Jeff Wadlow vedi scheda film

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La recensione su Obbligo o Verità

di nickoftime
6 stelle
Nella scena iniziale di “Obbligo o verità” una macchina supera la frontiera degli  Stati Uniti ed entra in Messico. A uscirne è una ragazza che fugge da qualcosa che la terrorizza mentre noi non ne conosciamo la ragione. Se il diavolo si  nasconde nei dettagli l’inizio del film è quantomeno diabolico: la maledizione che costringe i personaggi a rispondere alle domande più scomode,  obbligandoli a non mentire - pena la morte - anche quando si tratta di rivelare i particolari più scabrosi su se stessi e sui propri amici, segna infatti il superamento di un confine più sottile che è appunto quello che separa la verità dalla menzogna e soprattutto la realtà dalla fantasia. 
 
Gli stessi opposti che, a fasi alterne, prendono il sopravvento sul senso della storia facendone da una parte il riflesso delle cronache sul disagio giovanile - sulla falsariga del teen movie esistenziale inaugurato su Netflix dalla serie “13” -, ora un horror tout court , di quelli in cui il gioco più innocuo (in questo caso quello della “bottiglia") si trasforma in un incubo per gli inconsapevoli partecipanti. Prodotto dall’oramai celebre Blumhouse,  il film di Jeff Wadlow si mantiene sugli standard della casa madre per quanto riguarda la confezione che, al solito, riesce a mascherare i limiti del budget riducendo lo spazio d’azione dei personaggi, quasi sempre confinati in interni poco diversificati e con la scelta di attori sconosciuti (la più nota - almeno per il pubblico americano è Lucy Hall che oltre a recitare è anche una cantante) ma con la faccia adatta all’occasione. Rispetto agli inizi e a film come “Insidious", “Sinister" ma anche a “Split" a latitare è l’originalità, con l’idea di base che si rivela un copia incolla dei vari “Ouija - L'origine del male”, “Midnight Man” e chi ne ha più ne metta. Nonostante questo il risultato finale è comunque accettabile perché Obbligo o verità non fa nulla per essere diverso da quello che in realtà, e cioè un film che non si prende mai sul serio se non nel mirare a essere un intrattenimento estivo per un pubblico senza molte pretese. 
(icinemaniaci.blogspot.com)

 

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