Regia di Alfonso Cuarón vedi scheda film
Cosa si può dire di un film così? E' un affresco d'epoca tecnicamente ineccepibile da tutti i punti di vista. Visione verista e apocalittica, con echi del cinema di Pasolini ma con l'aggiunta di qualche nota sentimentalistica e di qualche grafismo estetizzante. Cuaròn ha riempito lo schermo di momenti, episodi, sensazioni ed emozioni vissuti durante la sua infanzia tra nostalgia e storicismo. Penso che il suo intento fosse anche quello di risarcire moralmente un'etnia sfruttata da una classe borghese discendente dai primi colonozzatori europei. La dedica. E' raro vedere dei film costruiti intorno a protagonisti totalmente estranei alle ipocrisie, alle lotte, alle nevrosi e alle violenze del cosiddetto mondo civilizzato e che, per questo, vengono riconosciuti dal pubblico come rappresentanti di un'umanità autentica. Inoltre, vedo con favore il fatto che il senso del trascendente non sia affidato ad una convenzionale consolazione religiosa, parte integrante della propaganda dei civilizzatori; ma tramite visioni estatiche e la bellezza della cura reciproca. E' ciò a cui dovremmo tendere se vogliamo salvarci dall'estinzione, ormai, diventato argomento di pubblica diffusione ed è qualcosa di più che semplice millenarismo.
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