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Gonin

Regia di Takashi Ishii vedi scheda film

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La recensione su Gonin

di kikisan
10 stelle

Questo film parla di una rapina compiuta da cinque persone male assortite nei confronti della Yakuza,ecco i profili dei personaggi:
Mikihiko Bandai
Ex cantante di successo,titolare di una discoteca,oppresso dai debiti con la mafia giapponese;è lui l'ideatore della rapina.
Ha un sogno ricorrente dove vede il volto(per lui angelico)di un ragazzo travestito da donna ed abile a maneggiare il coltello.
Junichi Mitsuya
Marchettaro,frequentatore della discoteca di Bandai,somigliante al ragazzo che compare nel sogno dell'ex cantante.
Kaname Hizu
Ex poliziotto,appena uscito di prigione per affari poco leciti,attualmente buttafuori di un bordello;la sua aspirazione è quella di riconquistare la stima della moglie e della figlioletta.
Jimmy
Pappone non molto intelligente,balbuziente,innamorato della sua puttana thailandese,con la quale si intende poco o niente;la sua aspirazione è quella di farle riavere il passaporto(in mano della yakuza)al fine di poterla far tornare a casa.
Shohei Ogiwara
Impiegato apppena licenziato;ha paura di tornare a casa ed informare la famiglia di quanto gli è accaduto;continua a telefonare a loro,mentendogli ed affermando che sta lavorando sodo per guadagnare un sacco di soldi,al fine di elevare il tenore di vita della famiglia stessa.
La rapina,fra un contrattempo e l'altro bene o male riesce,ma la vendetta della yakuza non tarderà ad arrivare sotto forma di un killer gay,con una benda su un occhio,di nome Ichiro Kyoya ed interpretato da Takeshi Kitano,supportato da un giovane assistente ed amante di nome Kazuma Shibata.
Un film violentissimo,disperato,nichilista,il punto di non ritorno dei cosiddetti"heist movie".
Il regista e sceneggiatore Takashi Ishii,che proviene dal filone dei Pinku Eiga(pellicole erotiche soft-core giapponesi),sorprende per il gusto della messa in scena,per l'uso del piano sequenza e della profondità di campo,per la narrazione frammentata che si chiarisce poco per volta,per il lirismo della violenza e,soprattutto,per il sapiente riciclare i clichè del genere noir-rapina,instillandovi la componente omosessuale che determina le pulsioni di quasi tutti i protagonisti.
Leggendo in giro ho letto che questo film viene considerato il "Le Iene"versione gay,io piuttosto che al film di Tarantino,lo accosterei a certi film di Melville.
Numerose le sequenze da ricordare,tra le quali:il bacio che si scambiano nella toilette del bar Bandai e Mitsuya,l'allucinante ed inquietante ritorno a casa dalla famiglia di Ogiwara,lo svuotamento del ristorante prima dell'esecuzione di Hizu,l'inquadratura "miracolosa"della tortura di Jimmy e lo stupro mortale compiuto sulla sua amata prostituta,il finale.
Notevoli tutti gli attori con una menzione per Kôichi Satô(Bandai)e Masahiro Motoki(Mitsuya);quest'ultimo lo ritroveremo protagonista nella parte del becchino-violoncellista nel Premio Oscar Departures.
Adesso veniamo a Takeshi Kitano:quando lui compare nel film sappiamo che la sua apparizione signica morte per qualcuno,un vero e proprio angelo della vendetta;probabilmente la benda bianca che porta sull'occhio non è un escamotage di sceneggiatura,ma un segno della convalescenza dovuta al grave incidente motociclistico che aveva subito tempo prima.Il personaggio da lui interpretato ricalca un po'quello da lui impersonato in Boiling Point;la sequenza"cult"con lui che spara all'impazzata sotto la pioggia battente protetto da un ombrelino di plastica trasparente,ci riporta ad una scena del successivo Battle Royale di Kinji Fukasaku.
Un film(per chi scrive)epocale.Curiosa una notevole assonanza con il film "Cosa fare a Denver quando sei morto"di Gary Fleder,girato nello stesso anno.Chi in seguito ha avuto modo di apprezzare la trilogia della vendetta del coreano Park Chan Wook(Mr. Vendetta-Old Boy-Lady Vendetta)o del sempre coreano "A Bittersweet Life"non può esimersi da una visione di questa pellicola.
C'è anche un seguito al femminile intitolato Gonin 2,notevole anche questo,ma per il sottoscritto un po'inferiore.

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