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La ragazza di via Millelire

Regia di Gianni Serra vedi scheda film

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La recensione su La ragazza di via Millelire

di mm40
5 stelle

Tredici anni appena, Betty vive una situazione di grave disagio in famiglia e scappa di casa, per unirsi a un gruppetto di ragazzi che bazzicano fra delinquenza, droga e prostituzione.

 

Film povero, nel senso di crudo, nella fattura e nei contenuti schietti; ma tutt'altro che povero nelle idee veicolate, nella denuncia che è sottesa al progetto di Gianni Serra, anche autore della sceneggiatura insieme a Tomaso Sherman. Amore tossico di Claudio Caligari arriverà soltanto due anni più tardi, nel 1983: già nel 1981 Serra intraprende un discorso - ignorato o comunque non apprezzato dalla critica e dal pubblico, come prevedibile - di demistificazione dei luoghi comuni sulle giovani generazioni così come interpretate e raccontate nel decennio abbondante ormai intercorso dal Sessantotto, cioè dal primo momento storico in cui i ragazzi hanno avuto un ruolo sociale autonomo e hanno cominciato a rivendicare i propri diritti e libertà. Nei primi anni Ottanta, attraversati gli anni di piombo e osservata una diffusione a macchia d'olio del consumo di eroina, la situazione era realmente drammatica, se non addirittura fuori controllo, nelle zone degradate delle grandi città: in via Millelire, periferia torinese, vive la tredicenne Betty, che viene presa qui come simbolo di un'adolescenza traviata e annullata, costretta a crescere anzitempo fra esperienze pericolose o deleterie. Immagini, come anticipato, abbastanza crude, ma più che le immagini lo è il linguaggio; nei dialoghi del film si perde molto in fretta il conto delle bestemmie ripetute come intercalare dai personaggi, d'altronde uso tipico della parlata popolare di quasi tutto il Belpaese (il torinese "Dio fa'" sta per "Dio falso"). La protagonista, l'esordiente Oria Conforti, è fin troppo 'verista' nella recitazione, come molti altri degli interpreti, sostanzialmente anonimi; per la Conforti e molti altri del cast questa sarà la prima e ultima esperienza su un set. Diverso il discorso per Maria Monti, naturalmente, già celebre all'epoca e unico nome sul cartellone degno di nota; altre 'firme' di rilievo le troviamo sulla colonna sonora (Luis Bacalov, lavoro apprezzabile) e per quanto riguarda il direttore della fotografia, Dario - nipote di Carlo - Di Palma. La ragazza di via Millelire è il secondo (dopo Uno dei tre, 1972) e ultimo lavoro di Serra, principalmente regista tv, a essere realizzato espressamente per il cinema. 5,5/10.

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