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Evita

Regia di Alan Parker vedi scheda film

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La recensione su Evita

di hupp2000
8 stelle

Devo ammettere che, all’epoca, ero piuttosto scettico all’idea di un film musicale su una pagina di Storia assai controversa, interpretato dalla più famosa cantante pop americana di quegli anni e girato a suon di milioni di dollari. Per giunta, la canzone “Don’t cry for me Argentina” era diventato in quel periodo un vero tormentone. Nel 1997, però, mia figlia era una sedicenne fan di Madonna e non mi fu possibile evitare… “Evita”. Oggi, dico: per fortuna! Il film si rivelò una piacevolissima sorpresa. Interamente cantato, vanta una colonna sonora originale, che spazia dal rock al tango, dall’operetta al musical, con alcuni brani veramente azzeccati e magistralmente orchestrati. D’altronde, gli autori delle musiche avevano già al loro attivo “Jesus Christ Superstar”, film epocale di Norman Jewison, e lo si avverte. La vita della populista argentina viene narrata in flash-back. L’inizio è piuttosto pomposo e può annoiare. Evita è morta, la folla sfila davanti alla salma, la musica è magniloquente. Poi, si cominciano a raccontare le vicissitudini della protagonista dal momento in cui lascia il suo paese natale per trasferirsi a Buenos Aires. Improvvisamente, il film accelera, prende la piega giusta e comincia ad accattivare. Tornerà ad essere lento ed eccessivo solo nel finale, ma l’operazione nel complesso ha funzionato. Merito soprattutto del regista, della stessa Madonna e di un sorprendente Antonio Banderas. Alan Parker riscatta il suo deludente “The Wall” di 12 anni prima (lì, l’unica cosa indovinata erano stati i cartoni animati!), dando prova di un notevole senso dello spettacolo cinematografico puro. Perché di questo si tratta: scene grandiose e ben riprese, rapidità dei cambi di scena, primi piani e scene di massa, mondanità e intimità. Dal canto suo, Madonna si immedesima in maniera quasi inquietante nel personaggio di Evita, lo fa suo e ne fa una delle interpretazioni più convincenti della sua carriera di attrice. Certo, a tratti è decisamente kitsch, ma forse non così lontana dal personaggio affrontato. Si racconta che fu la stessa Louise Veronica Ciccone a volere fortemente la realizzazione di quest’opera e non si fatica a crederlo. Antonio Banderas è la vera sorpresa del film. Il suo ruolo è quello di voce narrante/cantante e… sa cantare! Non è un usignolo, naturalmente, ma accetta la situazione con senso dell’ironia, senza prendersi sul serio, giocando più sulla sua ineffabile mimica che sulle sue qualità canore. Riesce a divertire, dando ritmo e cadenza all’intera narrazione. Non può infine passare inosservata la presenza nel cast del britannico Jonathan Pryce, attore principalmente di teatro, nel ruolo del dittatore Peron. Inserirlo nel film è stata una trovata originale e il Nostro vi si cala divertito. Nell’insieme, al di là di una certa ingenuità e superficialità nella ricostruzione storica, “Evita” resta per me un musical riuscito, uno spettacolo che resta impresso nella memoria.

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