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Dogman

Regia di Matteo Garrone vedi scheda film

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La recensione su Dogman

di penelope68
8 stelle

Garrone lo ha detto : non è il fatto di cronaca ad essere spiegato o illustrato in questo suo film. Troppo facile e già visto . Il suo è un tentativo egregio di analizzare come l' ambiente in cui si vive possa modificare il nostro essere , il nostro carattere e questo per sopravvivvere , per andare avanti .

Siamo nei nostri anni ( invece che negli anni 80 come si immaginava) in un luogo imprecisato , ai limiti del decoro , della civiltà . Un luogo che potremmo descrivere come una polveriera, dove si vive con la prepotenza e la sopraffazione , dove l' umanità è schiacciata dalla miseria e dalla bruttezza. Attorno palazzine tutte uguali, diroccate , una sorta di Beirut .

Marcello vive lì facendo il toelettatura dei cani, ed è una persona mite e ingenua. Purtroppo conosce Simone ex pugile arrogante e cocainomane che lo perseguita per le dosi o per altre questioni. Marcello cerca di farselo amico finché l' altro lo metterà nei guai , fino a spingerlo in prigione. E lì avviene il cambiamento del piccolo uomo , cambiamento drastico che lo porterà all' omicidio . E mentre si porta scuole spalle il cadavere dell' amico, nell,' aria plumbea di un cielo che non consola,  offre come un trofeo il corpo a un ipotetico pubblico .Nell' ultima scena  si sente tutta la sua disperazione , il suo vuoto infinito in una terra desolata .

Film capolavoro che è un urlo di dolore , forse il migliore di Garrone .

Meritato il premio a  Cannes per Marcello Fonte , attore per caso .

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