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Jack

Regia di Francis Ford Coppola vedi scheda film

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La recensione su Jack

di SalvoVit
3 stelle

 

Jack è uno di quei film che, guardati per caso, un pomeriggio, magari in TV, senza saperne nulla, non si direbbe mai sia stato realizzato da nientemeno che Francis Ford Coppola. Il film si inserisce nella produzione anni '90 del maestro statunitense, periodo incerto e strano per la sua carriera. E questo film non fa che confermare la stranezza e l'incertezza presente nella produzione di quel periodo.


Robin Williams interpreta Jack Powell il quale è un bambino diverso dagli altri, affetto da una rarissima disfunzione genetica che accelera in maniera anomala la crescita e il suo sviluppo fisico. Alla tenera età di 10 anni, Jack ne dimostra 40. I genitori di Jack, Karen e Brian, crescono il bambino in maniera protettiva e limitante cercando di tenerlo al riparo dal mondo esterno e i pericoli che lo circondano. Ma nonostante questo, Jack sente il bisogno di conoscere il mondo e di avere una propria vita.


L'opera si rivela coerente con ciò che vuole mostrare. Il film è esattamente come l'organismo ed il corpo del suo protagonista...imperfetto e difettoso. E' un film che spiazza per la pochezza ed il vuoto presente nella rappresentazione della storia in questione. La psiche ed il dramma di un bambino vittima del suo stesso corpo incapace di integrarsi nella società si ferma ad un futile gioco, un gioco comico e pieno di gag, battutine e (pochi) momenti drammatici retorici e zuccherosi al limite.

 


Riducendo il tutto ad un gioco, diventa impossibile (o quasi) portare in rilievo gli aspetti più interessanti della storia. Si rimane in superficie giocando con essa. Il film si rivela essere una discesa continua. Si passa da una parte iniziale molto interessante e ben fatta ad una parte centrale inutile, al limite della sopportazione e soporifera e ad una parte finale ancora più insopportabile e davvero irritante (in special modo gli ultimi dieci minuti, quasi da denuncia).


L'inizio di film con la nascita di Jack, con lui che guarda il mondo di nascosto dalla finestra, con i conflitti riguardanti l'integrazione nella società di Jack e con il suo primo giorno di scuola (suggestiva l'immagine all'entrata, alle spalle di Jack, con l'ipocrita dipinto che rappresenta un gruppo di bambini che giocano felici, tutti diversi tra loro per colore della pelle e provenienza, in una scuola nella quale però integrarsi, per Jack, risulta un'impresa utopica) è ottimo e ben realizzato. Nulla di che, certo, nulla che si avvicini alla potenza e alla forza del Padrino o di Apocalypse Now, ma risulta comunque interessante nella sua semplicità.


Non appena però Jack riesce ad integrarsi e a fare amicizia il tutto si riduce al giochetto di cui parlavo prima, fatto di gag che oscillano tra la stupidità e l'inutilità. Si passa da una interessante partenza con una buona, seppur semplice, rappresentazione di un conflitto ed un dramma sociale, ad un gioco fatto di scorregge in barattoli e rutti senza pudore, situazioni degne di una malfatta commedia degli equivoci e momenti che vorrebbero essere drammatici ma che risultano solo ridicoli e retorici, pregni di una inutile faciloneria, inutilmente buonisti e mai interessati al dramma di cui l'opera è la rappresentazione.


Coppola prende in mano un progetto che nessuno avrebbe potuto salvare, nessuno. Una sceneggiatura così inutile ed insopportabile era impossibile da salvare ma Coppola non sembra nemmeno provarci. Sembra un film realizzato con la mano sinistra, col pilota automatico, e con la voglia di finirlo e passare al prossimo progetto.

 


Vorrei poter dire che il film sia vedibile almeno per la regia di Coppola ma sarei un bugiardo nel farlo. La regia di Coppola è pulita e semplice ma non è diversa da qualunque altra inutile commediola per ragazzi anni '90 tra le tante. Coppola non ci prova nemmeno. L'unico motivo per dare una piccola e fugace visione a questa opera fallita e a tratti ridicola è in Robin Williams, che riesce ad interpretare bene il personaggio e ci mette impegno.


E' un film insopportabile figlio del periodo in cui è stato realizzato, pieno di quella retorica buonista e moralista tipica delle commedie per ragazzi anni '90 (periodo orribile per il cinema americano, e non solo) e dispiace che sia Coppola a metterci la firma.


E la cosa ancor più irritante è che Coppola sembra essere fiducioso nella società nella quale è inserito il povero Jack. E' un'opera fiduciosa nella società che, si, ripudia inizialmente Jack, ma che gradualmente (nemmeno troppo) sembra accettarlo anche troppo facilmente, facendo risultare questa una rappresentazione utopica e inutile della società americana. Non è graffiante o cattivo nei confronti di chi non accetta il diverso. La società americana è dipinta con un buonismo inutile, sembra che siano tutti perfetti e che i pochi difetti della società in cui Jack vive, siano facilmente eliminabili e trascurabili. Sono tutti buoni, ed è questo il problema. Jack sarebbe potuto essere salvato solo così, premendo e focalizzandosi sulla rappresentazione di una società che ripudia il diverso ma che è di gran lunga peggio di chi sta ripudiando.


Certo, stiamo parlando di una sorta di favola con un target per ragazzini ma questo non deve essere una giustificazione. Jack non ha la cattiveria e la forza che ha Edward Mani di Forbice, per fare un esempio. E' anch'essa una favola ma, a differenza di Jack, il film di Burton non risparmia nessuno nella rappresentazione della società nella quale Edward viene quasi involontariamente inserito. Nel film di Burton, la società nella quale Edward è inserito ripudierà Edward pur essendo di gran lunga peggiore di lui, il diverso. Manca una certa forza ed una certa cattiveria nell'opera di Coppola, che, facendo solo un esempio, l'opera di Burton aveva, e questo è a causa soprattutto di una sceneggiatura che si perde in cose inutili e davvero ridicole, gag e inutili momenti quasi slapstick, tralasciando tutte le cose interessanti che avrebbe potuto analizzare.

 


Quest'opera si inserisce, nella filmografia del maestro, tra due gioiellini, due grandi opere come Dracula e L'Uomo della Pioggia. Sembra quindi un film di transizione, una sorta di periodo di pausa riempito con un film su commissione realizzato nello stesso modo in cui lo realizzerebbe un qualunque mestierante, cosa che però Coppola non è.


Vorrei poter trovare un motivo per visionare quest'opera ma è inutile, non c'è e, come è già stato detto, è un peccato che a metterci la firma sia un maestro come quello in questione. Che dire, c'è chi lo ha salvato....per me, tralasciando la mezz'ora iniziale, è al limite del sopportabile. Peccato.

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