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Gli incredibili 2

Regia di Brad Bird vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Gli incredibili 2

di MonsieurGustaveH
8 stelle

 

In un'epoca in cui l'assidua riproposizione di successi del passato – costituita dalla produzione di sequel, remake, spin off e chi più ne ha, più ne metta - pare essere una delle poche vie per il successo commerciale, risulta pienamente azzeccata la scelta di lanciare “Gli Incredibili 2” sulla scia di tale ondata nostalgica. D'altra parte però, la storia insegna come spesso queste manovre generino un incredibile fermento preventivo per poi sfociare in inevitabili delusioni, anche se firmate da major di grande spessore come la Pixar. Fortunatamente, abbandonati i nefasti in questione – vedi alle voci “Monsters University” e “Cars 2” - si può di certo asserire che il ritorno in scena della “normale” famiglia di supereroi non può lasciare indifferenti. La decisione di terminare il primo capitolo con un cliffhanger non poteva che far venire l’acquolina in bocca - per un possibile seguito - a tutti coloro che avevano appena assistito a cotanta potenza visiva unita ad innovazione. Ebbene, nientemeno che quattordici anni dopo, si riparte proprio da lì:

 

“Guardatevi dal minatore!” 

 

 

 

 

Tuttavia i tempi cambiano e, in assenza di un solido fulcro di sviluppo psicologico, il solo carisma estetico di colui che tutti identificarono come ideale erede di Sindrome non sarebbe di certo bastato a non far rimpiangere quest'ultimo. Perfettamente oculata è, a tal proposito, la volontà di utilizzarlo unicamente come espediente narrativo, per far poi perdere le sue tracce. Il focus viene infatti puntato sulle conseguenze dello scontro col minatore: danni infrastrutturali a Metroville ed un criminale a piede libero.

I super sono tornati ad agire pur essendo ancora fuorilegge e, con il loro intervento, si sono macchiati della colpa – a detta di politici e media – di aver solamente aggravato la situazione.

 

Alla famiglia Parr - informata della sospensione del programma di protezione governativo - non resta che l'isolamento in un motel fuori città, tra le cui mura inizia a ramificarsi un’interessante riflessione che andrà a permeare l'intera pellicola: è giusto attenersi alla legge - qualunque essa sia - oppure ragionare sulla validità della stessa, tentando di sovvertire ciò che non funziona? E come istruire i propri figli, in questo senso?

E' qui espressa un'aspra critica nei confronti dei fallaci giudizi dell'organo politico, che trae le proprie conclusioni osservando distrattamente la convulsa fotografia di un frangente - senza scavare a fondo e agendo per estremismi - dimostrando tutta l'ottusità di chi si cruccia solamente del proprio tornaconto.

Un messaggio potente e universale, veicolato attraverso lo specifico ostacolo che si ritrovano a dover superare i nostri protagonisti: la comprovata illegalità dei supereroi.

 

Indecisi sul da farsi, Bob e Helen ricevono nel frattempo una visita da Lucius “Siberius”, che propone loro una possibile via d'uscita: tale Winston Deavor ha intenzione di rilanciare la figura del supereroe, servendosi della propria competenza nell'ambito delle telecomunicazioni. Scelta non casuale, atta a sottolineare la determinante importanza che queste ultime vanno ad assumere in questioni di dibattito pubblico: la medesima circostanza può essere inquadrata da una molteplicità di angolazioni tale da far oscillare il giudizio popolare in direzioni diametralmente opposte. A riprova di ciò, quale miglior modo per mostrare al mondo i sacrifici dei propri beniamini, se non integrando microcamere nei loro costumi?

Date le premesse, l'esuberante Robert non vede l'ora di iniziare, ma pare che Winston ed Evelyn – rispettivamente braccio e mente della DevTech – non siano esattamente dello stesso avviso:

 

Winston: “Quest’entusiasmo è oro colato, non lo perdere! ma... per cominciare... beh, Elastigirl è la miglior risposta!”

 

Bob: “Più di... me?”

 

Secondo le indagini statistiche della compagnia, pare infatti che Mr.Incredibile disponga di maniere “un po' troppo drastiche” rispetto a quelle decisamente più scrupolose della partner, perfetta per prendere le redini della delicata operazione.

 

 

 

 

 

 

In un mercato cinematografico che vede i cinecomics tra le produzioni più seguite e fruttuose di sempre, incredibilmente attuale è la volontà di andare ad evidenziare l'innato narcisismo del supereroe, che vede le proprie potenzialità come inviolabili ed insuperabili. Questo emerge prepotentemente dalle reazioni implosive di Bob a seguito del precedente scambio di battute, con l'opportunità lavorativa negatagli in favore della moglie, ed al suo via via crescente successo; la ritrovata Helen – a confermare la regola – sarà dal canto suo sempre più convinta del proprio impareggiabile operato.

 

 

 

 

A Robert non rimane ora altro da fare se non confrontarsi con la propria scarsa attitudine ad essere “incredibile” anche come padre, finché – accantonate testardaggini e manie di protagonismo - si rende finalmente conto dell'importanza della collaborazione famigliare e del piacere di coltivare un rapporto padre-figlio costituito anche da piccoli gesti.

 

Nel frattempo, in concomitanza con la prima missione di Elastigirl, si alza il sipario sull'incombente minaccia che ella si troverà a dover fronteggiare: “L’Ipnotizzaschermi”, figura apparentemente eterea in grado di controllare la mente umana attraverso un'ipnosi perpetrata tramite qualsiasi tipo di schermo (medium di cui ancora una volta risulta cruciale il ruolo). Un atipico “super cattivo” che finalmente mette in gioco motivazioni realistiche e concrete a giustificazione delle proprie azioni, andando ad incrinare le sicurezze di uno spettatore che non può non ritenerle quantomeno valide: siamo proprio sicuri di voler affidare le nostre vite a degli sconosciuti - buoni per antonomasia - ma in effetti in alcun modo obbligati a fornirci la propria assistenza? Essi ci condurrebbero a vivere in una “comfort zone” in cui non è più necessario avere alcuna preoccupazione, se non quella di lasciar scivolare via la propria esistenza in preda alla lobotomizzazione digitale. I supereroi sono parte dell'inconscio desiderio umano di rimpiazzare la vita reale con la finzione: perché intrattenere una chiacchierata, quando esistono i talk show?

Ancora una volta tutto ciò scaturisce da quella che vuole essere prima di tutto una rivalsa strettamente personale dell'antagonista, che si fa però portatrice di un messaggio ben più ampio: la passività cui l’uomo è indotto.

 

“Gli Incredibili 2” è, in conclusione, un ricco omaggio allo spy-movie che dimostra – come se ce ne fosse ancora bisogno – l'innato talento di Brad Bird, capace di confezionare tematiche profonde all'interno di un variopinto ed irriverente pacchetto con la dicitura “da 0 a 99 anni”. Ed è proprio qui che Pixar vince a mani basse.

 

 

 



 

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