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Chi ha incastrato Roger Rabbit

Regia di Robert Zemeckis vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Chi ha incastrato Roger Rabbit

di stanley kubrick
8 stelle

IL FLUSSO CONTINUO DEI FANTASMI DEL PASSATO

"Una risata può essere una cosa molto importante...a volte nella vita è l'unica arma che ci rimane..."

Il grande cinema è unico. Tralasciando le superproduzioni internazionali che fanno film con cifre stellari e alla fine i loro film non passano alla storia. Il grande cinema è quello che ti affascina. Il grande cinema lo possiede un film che lo guardi e riguardi, fino a perdere il conto delle volte che lo hai visto. Il grande cinema lo fanno gli Americani, gli Italiani e qualche altra nazione. Il grande cinema è meraviglioso. Il film in questione fa parte della schiera del Grande Cinema. Una grande scommessa vinta dal grande regista del film che risponde al nome di Robert Zemeckis che farà, nel futuro, tanti capolavori. Un regista che può essere considerato insieme a Spielberg il regista più bambino esistente nella Terra. Oltretutto Spielberg, che sei anni prima aveva fondato la casa di produzione Amblin Entertainment (per chi non lo sapesse è quella che raffigura la bicicletta di E.T. con alle spalle la luna), è il produttore esecutivo del film e lo ha prodotto attraverso la Amblin. Insieme hanno dato vita a un mondo dove i cartoni possono vivere con gli umani. Siamo ben oltre le barriere "razziali" tra cartoni e umani. Una figura che non si fa male contro una figura in carne e ossa. Entrambi però provano sentimenti. Questa è la forza dell'intero film, le fondamenta fino al tetto. Tutto regge. Gli attori sono molto bravi e convincenti, a partire dal cattivo del film, il Giudice Morton, interpretato da Christopher Lloyd, fino ad arrivare a Bob Hoskins nei panni del Detective Privato Eddie Valiant. La voce originale di Roger Rabbit è di Charles Fleischer. Il montaggio è di Arthur Schmidt, fotografia di Dean Cundey, musiche di Joe McCoy e di Alan Silvestri.
Uno dei tanti pregi del film và senza ombra di dubbio alla quantità industriale dei cartoni animati presenti nel film. Oltre a Roger Rabbit e a sua moglie, Jessica Rabbit, ci sono anche "camei" di Dumbo, Titti, Paperino, Pippo e tanti altri. Il migliore cartone animato è Baby Herman, un neonato che parla (doppiato in italiano con voce roca da Giorgio Lopez), che tocca il sedere alle donne umane che "ha le voglie di un cinquantenne ma un pisellino da tre". Molto carina anche l'esibizione con il pianoforte di Paperino e Daffy Duck, due cartoni che appartengono a un universo completamente parallelo l'uno dall'altro. La cosa importante però è che tutti questi cartoni, seppur strampalati, giocherelloni e anche un pò stupidelli, fanno davvero ridere. Un "mezzo" cartone animato che non fa ridere sarebbe un delirio, sia per lo spettatore che per i critici. Il film è rivoluzionario anche per il modo di pensare sulla risata, sull'umorismo e sullo spirito, oltre che per aver usato la tecnica mista, combinando attori veri con cartoni animati. Quindi è un delirio. I cartoni poi offrono delle gag irresistibili, su di tutte quella di Titti che toglie una ad una le dita del detective, appeso con una sola mano a una stanga per non cadere e, successivamente, si troverà durante la caduta Bugs Bunny e Topolino che fanno paracadutismo. Fantastico.
Ma chi ha incastrato veramente Roger Rabbit? Infatti, sconvolto dopo la verità che la moglie lo tradiva si dice che abbia ucciso il proprietario di Cartoonia tirandogli in testa una cassaforte. Il detective combatte con i fantasmi del proprio passato, ovvero gli stessi cartoni, uno in particolare che gli ha ucciso il fratello tanto amato, con occhi rossi che non promettevano mai niente di buono. Non amare i cartoni sembra una cosa anomala ma quando si tratta di una perdita di un caro, di un fratello le cose cambiano. Anche i cartoni possono essere cattivi, possono muorire con un liquido inventato dal cattivo della storia, possono tradirti come possono improvvisamente diventare divertenti con una canzone improvvisata, per farti tornare il sorriso. Stare con le creature che hanno ucciso un caro non è facile. Ma, se notiamo, anche noi umani stiamo insieme, anche se tra di noi c'è qualcuno che ha ucciso una persona a noi cara. Bisogna vivere nel mondo dove siamo, nell'unico pianeta dove possiamo vivere. Nel film ci sono due universi paralleli, i cartoni amano molto venire da "noi" umani, non si può dire lo stesso viceversa. Noi siamo abituati ai cartoni in televisione, nei cinema ma non viverli davvero. Eppure questa avventura sarebbe da viverla dal vivo.
Gli ubriaconi sono dappertutto. Staccarsi dalla bottiglia non è facile, specialmente se hai cominciato perchè hai perso qualcuno. Il detective beve, tanto, forse troppo. Beve in un locale dove ci sono personaggi, clienti del bar, strampalati e umani. Bevono anche loro, tanto, forse troppo. Ma non li accomuna in nessuna cosa con il detective. Quando quest'ultimo, prima di entrare a Cartoonia, nel finale, versa il liquido contenuto nella bottiglia di alcol, sembra la sua vita quel liquido. L'inizio della fine. E la fine dell'inizio. L'inizio di un inizio e, chissà quando, la fine dell'inizio. Le bottiglie non sono indispensabili ma la donna che te le serve sì. Il detective non vive con nessuno, ha un letto dentro l'ufficio che si può "attivare" tirando un cassetto, ha un ufficio messo sottosopra, non conosce l'amore e ha solo vendetta. Ma la donna che gli ha venduto tutti questi drink, quella che sta dietro al bancone è perfetta per lui. Anche lei era prima la fine di un inizio e poi è diventata l'inizio di un inizio. Labbra carnose, occhi sensuali, corpo da urlo, prosperosa. Non è proprio la descrizione della donna del detective ma della moglie di Roger Rabbit. Una donna semplice sotto formato di cartone animato. La sua performance mentre canta una canzone è da urlo. Ma sarebbe davvero capace di tradire il suo fidanzato?
I fantasmi del passato sono quelli che ritornano dopo un periodo di tempo, a volte prolungato a volte breve. I fantasmi del presente sono quelli che ti tormentano in questo preciso istante. I fantasmi del futuro sono quelli che arriveranno, presto o tardi, a tormentarti. Il tempo non esiste nel film, se non per il periodo sul quale il protagonista deve svelare il complotto che c'è dietro Cartoonia. Non c'è una vera cognizione di quello che sta succedendo. Non ci si fa male e si sta bene. Per terra non c'è sporcizia, i soldi non esistono e quindi nemmeno i problemi. Questo succede a Cartoonia e non nel mondo reale. Ecco il vero portale che separa i due mondi l'uno dall'altro. I fantasmi tormentano chiunque e al detective lo hanno tormentato nel passato quando gli hanno ucciso il fratello, nel presente lo tormenta perchè il cartone che ha ucciso suo fratello è il giudice, nel futuro il fantasma è la donna che ama. Il tempo non esiste e, se esiste, non c'è tempo di misurare il tempo. Nel mondo reale è il 1947, a Cartoonia non esiste. E a Cartoonia ci si diverte, nel mondo reale è la società della sporcizia che si diverte.
I due grandi proprietari di cartoni sono uccisi e il giudice si appresta a diventare il proprietario di tutti i cartoni esistenti. Naturalmente, con il solito compendio di gag divertentissime, i nostri eroi sventeranno la minaccia. Il bacio finale tra il detective e Roger è spettacolare.

"Io devo ritrovare il mio adorato marito!"
"Sinceramente, ma che ci trovi in quel tizio?"
"Mi fa Ridere!!"

L'INIZIO E LA FINE NON ESISTONO

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