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Sulla mia pelle

Regia di Alessio Cremonini vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Sulla mia pelle

di Bebert
8 stelle

Un "fattaccio" di cronaca traslato nel cinema: gli ultimi giorni di vita del trentunenne geometra Stefano Cucchi, arrestato per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti e deceduto in pochi giorni, senza aver avuto la minima opportunità di togliersi da lì, da un oscuro meccanismo che non è semplicemente la detenzione.

 

E' la macchina delle istituzioni, che procede per inerzia ed è svuotata dell'umanità. La fine sta all'inizio della narrazione, non perché già conosciamo l'epilogo ma perché ci sono vicende che non possono avere altra risoluzione: tutto va in quell'unica direzione, va nel non-senso che pure dobbiamo ammettere.

 

C'è, certo, chi tiene lubrificato il meccanismo e potremmo fare un lungo elenco di miserevoli funzionari. Ma Stefano Cucchi li copre tutti - unico essere umano attorniato da figure abbandonate all'incoscienza: da quelli che abusano del proprio potere istituzionale a quelli che si credono medici e hanno omesso qualcosa. Osservare, analizzare e certificare le lesioni, i traumi. Il compito è concluso nel reiterare l'accertamento d'ogni aggravamento fino alla fine.

 

Vogliamo forse che i colpevoli siano puniti, assicurati alla Giustizia? Certo, ma non scordiamo che qui si tratta di esseri - altra parola non si approssima - che siamo tenuti pensare inanimati: sorta di burattini inerti quanto ottusi che la vita autentica ha sfiorato. Era Stefano Cucchi e lo hanno lasciato morire.

 

 

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