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Satan's Slaves

Regia di Joko Anwar vedi scheda film

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La recensione su Satan's Slaves

di EightAndHalf
4 stelle

A smentire l’eventuale provincialismo dell’opera del regista indonesiano Joko Anwar è l’adesione, in Satan’s Slaves, a molti stilemi horror occidentali, soprattutto il nuovo horror pop alla James Wan. Infatti Anwar è ben consapevole dell’effetto che può sortire un movimento di camera: alla pari che in un found footage, il movimento di camera da un punto a un altro dello spazio scenico può comportare un enorme inquietudine, perché è impossibile fidarsi del fuoricampo. L’obbiettivo di Anwar, così come di Wan, è di riarrangiare la percezione spettatoriale a suo piacimento. Infatti il film è una sequela ininterrotta di dolly e primi piani, che coi loro occhi sono i vettori del movimento scenico, a incoraggiare l’empatia emozionale. Il risultato però, nel caso di Satan’s Slaves, è quello di un riarrangiamento di tradizioni e credenze popolari in stereotipi orrorifici di fattura medio-bassa, arci-noti al pubblico internazionale: le apparizione dei fantasmi (o dei demoni) in gioco avvengono con gli stessi invadenti jump-scares che scandiscono le scene degli horror occidentali. Con la differenza che in Estremo Oriente si fa molta meno fatica ad accettare l’esistenza di una creatura sovrannaturale e invisibile. Una parziale consapevolezza dell’iconografia horror si palesa quando il film diventa una mistione fra ghost-revenge e zombie-movie, tentando di trasformare l’ambientazione tropicale e monsonica in un luogo minaccioso che già di per sé assedia la vita dei componenti della famiglia protagonista. Così come negli USA, è la famiglia l’obbiettivo principale dell’orrore: solo che in questo caso il male viene già dal di dentro della famiglia, dal momento che la madre dei quattro giovani protagonisti ha promesso a Satana di concedergli l’ultimo figlio partorito (non appena avrebbe compiuto 7 anni) in cambio di eliminare la sua sterilità. La fiducia nella famiglia, da parte di Anwar, già autore di A Copy of my Mind nel 2015, è pari a zero; né la famiglia può essere davvero un luogo sicuro, tant’è che l’amore reciproco, che pure doveva essere l’ancora di salvezza nel finale del film, non sortisce l’effetto desiderato.

 

Già pubblicato su www.allblogandnoplay.com

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