Regia di Todd Solondz vedi scheda film
E' una commediola semplicissima, che non vuole dire granchè di più di ciò che si vede, eppure il messaggio che lancia è davvero atipico e forte: nel 'ciclo della vita' gli sfigati sono tali per destino, è inutile ribellarsi. Una contro-morale all'americana (e Solondz è di per sè contro-americano) e spiccatamente pessimista, altra caratteristica del lavoro del regista; è però un film non particolarmente ricco di idee, in cui i personaggi non vengono approfonditi più di tanto e le situazioni rimangono sempre un po' facili, un po' troppo stilizzate. Ma forse è questo il metodo scelto per arrivare meglio al (grande) pubblico, per risultare assimilabile a tutti quei film di ragazzetti brufolosi che si vendicano dei loro oppressori e liberano il bellissimo cigno che è in loro: qui, purtroppo, il brutto anatroccolo è il brutto anatroccolo. Punto e basta.
Dawn, undici anni, è bruttina e stupida e approda in prima media. I compagni di scuola la umiliano e in famiglia le preferiscono la sorellina minore; intanto un ragazzino minaccia di stuprarla, anche se dietro l'atteggiamento da duro in realtà è interessato a lei; ma lei lo snobba per un altro che la evita. Quando reailzza che il suo posto rimarrà sempre quello di ultima e sfigata, ripone ogni speranza di emancipazione e si adegua.
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