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Oro verde - C'era una volta in Colombia

Regia di Cristina Gallego, Ciro Guerra vedi scheda film

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Cast Oro verde - C'era una volta in Colombia

A dirigere Oro verde sono Ciro Guerra e Cristina Callego, cineasti colombiani. Nato a Rio de Oro nel 1981, Guerra con i suoi due primi lungometraggi da regista - La sombra del caminante e Los viajes del viento - ha partecipato a numerosi festival internazionali, da Toronto a Hong Kong, ottenendo oltre 40 riconoscimenti. Formatosi alla facoltà di Cinema e Televisione dell'Università Nazionale della Colombia, è considerato uno dei maggiori cineasti colombiani soprattutto dopo il successo di El Abrazo de la Serpiente, suo terzo lungometraggio nominato agli Oscar come miglior film straniero.

Nata invece a Bogotà nel 1978, la Callego si è laureata in Marketing e Pubblicità prima di fondare nel 2001 la casa di produzione Ciudar Lunar in partnership con Ciro Guerra, che ha poi sposato. Oltre a produrre i film del marito, la Callego ha prodotto film di registi come Pedro Aguilera (Demonios tus ojos), Abner Benahim (Ruben Blades Is Not My Name) e Annemarie Jacir (Wajib - Invito al matrimonio). Oro verde rappresenta, inoltre, il suo debutto alla regia.

In Oro verde si racconta di una famiglia Wayuu che, come da tradizione, riserva grande ruolo alle figure femminili. Società di tipo matriarcale e matrilineare, i Wayuu affidano alle donne anche il compito di occuparsi delle attività economiche e politiche. Per tale ragione, all'interno della storia, si stagliano due importanti figure femminili: la matriarca Ursula e la figlia Zaida, interpretate rispettivamente da Carmiña Martínez (attrice teatrale alla prima esperienza cinematografica) e Natalia Reyes (con alle spalle tanti anni di televisione e cooptata da Hollywood per il reboot di Terminator). Ha sottolineato la Martinez: "Da sempre amo interessarmi alle tradizioni della mia terra. Interpretare Ursula mi ha permesso di ritrovare le mie radici: mia nonna materna era una Wayuu, che ha lasciato il suo mondo per sposarsi con l'uomo che amava".

Dopo essersi esibita in una tradizionale danza che ricorda, seppur in maniera esagerata, il corteggiamento tra gli uccelli (lo yonna), Zaida trova il suo promosso sposo in Raphayet, impersonato da José Acosta, attore non professionista di origini indigene.