Espandi menu
cerca
Slumber - Il demone del sonno

Regia di Jonathan Hopkins vedi scheda film

Recensioni

L'autore

alan smithee

alan smithee

Iscritto dal 6 maggio 2011 Vai al suo profilo
  • Seguaci 315
  • Post 214
  • Recensioni 6380
  • Playlist 21
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Slumber - Il demone del sonno

di alan smithee
2 stelle

Un incubo ad occhi aperti ha portato via il fratello minore ad una bimba che, cresciuta, colta dal senso di responsabilità per essere stata testimone oculare della morte del ragazzo, decide di specializzarsi in studio delle dinamiche del sonno (mah…).

La donna viene contattata da una famiglia sconvolta, anzitutto per la morte di uno dei figli prima, e poi di nuovo in ansia quando l’altro figlio inizia ad assumere, nel dormiveglia notturno, comportamenti sempre più inquietanti, come fosse posseduto da una entità che lo guida verso azioni e situazioni terribili. La dottoressa, dapprima certa di trovarsi di fronte a comprensibili suggestioni di gruppo da parte di una famiglia distrutta dal dolore del lutto, intravede poco per volta nel comportamento del ragazzo, tracce che la portano con la mente alle situazioni vissute da bambina dormendo assieme al fratello tormentato da incubi e agonie ad occhi aperti.

Le dinamiche affascinanti ed oniriche che offre la dimensione del sonno e del sogno, unite alla teatralità della dimensione del buio e della notte, sono da sempre al centro di un filone prediletto dal cinema di genere.

Ma un conto è avere di fronte registi in grado di concepire saghe alla Nightmare, forti di personaggi di carattere come il buon Freddy Kruger; un conto è trovarci di fronte all’ennesimo banale horrorino scandito da scene prevedibili anche solo per come sono disposte e congegnate, con spaventi-trabocchetto che poco per volta si impara a prevenire, precedere, intuire.

Maggie Q., la star statunitense con origini vietnamite nota soprattutto per la serie Divergent e interprete di altri actions made in Usa, si ritaglia il ruolo della solerte protagonista e produce un’operina scontata che non regala mai un autentico brivido di sorpresa. Incredibile che in sala giungano quasi sempre e solo horror banali e ripetitivi, e quelli davvero interessanti vengano puntualmente tagliati fuori dai circuiti ufficiali.

La regia convenzionale dell'esordiente Jonathan Hopkins non aiuta il filmetto a distinguersi in alcun modo dall'accozzaglia di mediocrità che affligge il genere horror particolarmente in questi ultimi anni.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati