Regia di Adam McKay vedi scheda film
Adam McKay conferma il suo talento di regista sovversivo, cinico e a tratti pure satirico già dimostrati nel suo precedente gioiellino "La Grande Scommessa"... Il ritratto di Dick Cheney è un (altro) concentrato di tecnicismi, funzionali alla descrizione di un uomo estremamente astuto, il cui fine giustifica ogni mezzo, che nell'ombra ha saputo far valere la sua posizione più di chiunque altro (anche al di sopra di se stesso); sviscerando così molteplici sfumature politiche che sono state al centro dell'opinione pubblica (a cui non manca un riferimento post-credits molto diretto). L'opera di McKay non può che essere un'opera priva di imparzialità e politicamente schierata, e da questo punto di vista, destinata a creare tifosi e detrattori; ma dal punto di vista cinematografico è oggettiva la spiccata originalità di stile, nonchè l'eccelsa qualità di fondo esaltata da superbe performance attoriali (spaventosa questa ennesima trasformazione fisica di Christian Bale), che ai più appassionati non può che ricordare la serie "House of Cards"...
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