Espandi menu
cerca
First Man - Il primo uomo

Regia di Damien Chazelle vedi scheda film

Recensioni

L'autore

diomede917

diomede917

Iscritto dal 20 agosto 2002 Vai al suo profilo
  • Seguaci 9
  • Post -
  • Recensioni 504
  • Playlist 1
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su First Man - Il primo uomo

di diomede917
8 stelle

Il primo uomo che ha messo il piede sulla luna è sempre stato un momento che ha avuto diversi significati a seconda dalla prospettiva che si vedeva.
Il sogno nei romanzi di Giulio Verne, la sfida impossibile da vincere nei comizi di J.F.Kennedy, il potere nella Guerra Fredda tra USA e URSS, la discriminazione tra l'uomo bianco proiettato sulla luna e l'uomo nero costretto a sopravvivere sulla Terra.
Forse questa storia la doveva raccontare il più giovane regista a vincere un Oscar, un regista che ha sempre messo al centro dei suoi film la realizzazione di un sogno e le difficoltà e le rinunce che bisogna afffrontare per poterlo vivere a pieno.
Nonostante la tematica c'è poco di fantascentifico e molto di terreno. Il Man che da il titolo al film è il vero fulcro della storia, l'impresa è solo l'espediente per farci vedere che dietro all'eroe c'è un personaggio fragile che ha dei buchi nel cuore grossi come quei crateri presenti sulla luna.
Ispirato dalla biografia ufficiale First Man: The Life of Neil A. Armstrong di James R. Hansen, Damian Chezelle punta dritto al sodo. Niente preamboli, siamo subito catapultati nel mondo claustrofobico di Neil Armstrong fatto di esercitazioni, difficoltà di respirazione e silenzi. Fatto dal dolore imploso verso una figlia morta di tumore troppo piccola e della ricerca di un senso della vita che solo in una grande impresa può trovare.
First Man è prima di tutto una poetica storia d'amore che cerca una sua strada per poter essere vissuta.
Che può essere rappresentata dagli occhi quasi inespressivi di Ryan Gosling e quelli sofferti di Claire Foy, una moglie che accolla sulle sue spalle tutti i tormenti del marito.
Paradossalmente loro sono molto più lontani quando sono vicino, il senso di vuoto spaziale loro lo vivono nel terreno.
Come per Whiplash, Damian Chezelle è bravissimo a usare il corpo del protagonista come strumento di martirio per arrivare allo scopo prefissato.
Ryan Gosling viene sballottato, tagliato e tumefatto. La sua sofferenza diventa quella dello spettatore che viene immerso in questi 138 minuti senza sentirne il peso come se fossimo in assenza di gravità.
Diverse le scene madri, una su tutte l'addio ai figli di Neil Armstrong prima della missione. Dove c'è tutto il personaggio in 5 minuti. Un uomo introverso, schivo quasi costretto dalla moglie ad esprimere i propri sentimenti.
Nonostante sapessimo l'esito della missione Apollo 11, Chazelle è stato abilissimo a tenere alta la tensione per una missione che non aveva niente di scontato e lasciando al silenzio il vero ruolo di protagonista dei 20 minuti finali.
Un silenzio che accompagna la prima visione del suolo lunare, un silenzio che accompagna i primi passi, ma sopratutto il silenzio che accompagna il primo incontro tra Neil Armstrong e la moglie Janet dietro a un vetro fatto "di piccoli passi per un uomo chiuso ma un grande passo per un grande amore" come quello tra questi due personaggi che con la loro storia hanno fatto la Storia
Voto 8

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati