Regia di Damien Chazelle vedi scheda film
Pensi alle missioni lunari al cinema e la mente ti va subito a quel Apollo13 di Ron Howard, opera dal fascino ancora immacolato a vent'anni di distanza. Da cui è però necessario distaccarsi, perché il #FirstMan di Chazelle è decisamente diverso e non in negativo...
L'opera del già regista di LaLaLand è prima di tutto un dramma intimo, profondo in cui la Luna più che un sogno covato fin da bambini, rappresenta un vuoto da colmare, un trionfo umano attraverso cui seppellire un dolore psicologico.
#Chazelle, fin dal titolo stesso, lascia intendere che la sua non è un'opera sulla storica missione di primo allunaggio, bensì sull'uomo #NeilArmstrong raffigurato nei suoi lati più nascosti e oscuri, interpretato magnificamente dallo stile malinconico e schivo di #RyanGosling (magari non da premio ma da nomination sì).
Quasi 2h e 20' che potebbero (in generale) alla lunga pesare ma che a me (appassionato di missioni lunari) hanno zavorrato zero, bensì inciso per empatia e tensione.. Perché quel passo "piccolo per un uomo ma grande per l'umanità" resta un emozione unica, anche per chi come me non ha potuto viverla live.
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