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First Man - Il primo uomo

Regia di Damien Chazelle vedi scheda film

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La recensione su First Man - Il primo uomo

di gaiart
8 stelle

Vi ricordate la gag comica di Bebè e Ciccio, i famosi fratelli De Rege degli anni 30-40? Ecco dopo aver visto il film First man moltissime idee si affastellano tra cui quella che gli apripista hanno sempre vita difficile. Come tutti coloro che precedono, sia nella scienza che nella matematica o nell'arte. Incompresi.

FIRST MAN

di Damien Chazelle

 

VAI AVANTI CRETINO

Come forward, idiot

 

 

Vi ricordate la gag comica di Bebè e Ciccio, i famosi fratelli De Rege degli anni 30-40? Ecco dopo aver visto il film First man moltissime idee si affastellano tra cui quella che gli apripista hanno sempre vita difficile. Come tutti coloro che precedono, sia nella scienza che nella matematica o nell'arte. Incompresi.

Forse per questo un titolo così intelligente, che in inglese significa sia Il primo uomo che L'uomo per primo o prima di tutto ad indicare forse la sua centralità, intelligenza e il senso innato di avventura. Questo lo colloca come fosse un film rinascimentale, dove la centralità dell’essere umano, con la sua intelligenza pura era ed è, tutto.  

 

Primi e più geniali, coraggiosi e temerari, un po’ incoscienti o forse troppo consapevoli per poter evitare di bloccare il progresso che, senza di loro, si sarebbe arrestato molto prima, il caso del film racconta la scissione tra uomo, ingegnere, padre, marito, astronauta Neil Armstrong, (l’ottimo Ryan Gosling, pure molto somigliante).

 

L’importanza del suono, la visione stretta, claustrofobica delle immagini, riprese sempre da vicino, nella capsula obsoleta, le ottime interpretazioni, la continua incessante attenzione e ricerca musicale, che è pezzo forte di Chazelle per valorizzare al meglio certi momenti, fanno del film un'avventura che ti cambia le prospettive - come dice uno dei personaggi - parlando del volo lunare.

 

La musica, indubbiamente rende epico il gesto; è come un gigante evidenziatore verde che sottolinea e marca la visione. Ad esempio quando durante le proteste per i milioni di dollari spesi dalla Nasa, apparentemente o inizialmente inutilmente, con dispendio di molte vite di alcuni coraggiosi e pochi progressi, alle proteste dei neri, poveri senza capacità reddituale, senza cibo, impossibilitati a pagare un affitto sono associate ritmate musiche tribali con tamburi, ad indicare la primigenia della stirpe e forse l’origine dell’uomo, quando la luna si limitava a vederla, in epoca paleoliitca, ad occhio nudo.

 

 

Non parliamo poi della fotografia, eccezionale, specialmente nella fase finale del film a contatto con crateri, grigi e neri, che nemmeno un cretto di Burri riuscì a eguagliare dove, la piccolezza dell’uomo è resa inversamente proporzionale alla grandezza dell’artista. Sia esso regista, attore, pianista o astronauta. O, come Burri, medico e pittore.

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