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Sorrisi di una notte d'estate

Regia di Ingmar Bergman vedi scheda film

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La recensione su Sorrisi di una notte d'estate

di Baliverna
6 stelle

I matrimoni sono solo una recita di facciata, perché il deisderio anela sempre verso un'altra direzione.

E' un Bergman un po' insolito questo, meno introspettivo e un po' faceto (le parole umorismo e commedia sarebbero esagerate). Secondo me si tratta di una pellicola cinica che sostanzialemnte afferma l'impossibilità dell'amore duraturo, e men che meno matrimoniale. Tutti i personaggi sono sposati e hanno l'amante, compresi quelli di cui si parla ma non si vedono (il re con il letto nascosto pronto per le avventure mordi e fuggi). Solo la cameriera che si diverte a stuzzicare un po' tutti è nubile, ma se la fa con più di un uomo a volte solo per vanità, per il piacere di provocare e poi non concedersi. In particolare il personaggio principale (il marito della moglie giovane) è diviso esattamente a metà tra due donne, in modo persino contradditorio. Si direbbe che ami l'amante e disprezzi la moglie, o al limite viceversa, ma invece no: desidera il corpo della consorte (che lo trascina avanti in un matrimonio bianco) e frequenta l'amante come amica. Chi delle due ami non si riesce a capire. Ma in generale, tutti sono infatuati di qualcun'altro e hanno relazioni clandestine.
Il rimescolamento delle carte durante la notte del titolo ha più il sapore delle attrazioni incrociate che sono state soddisfatte, che di nuove coppie giuste appena formate, o di amore compiuto. E' una situazione diversa, cioè, da quella ad esempio di "Le affinità elettive" di Goethe, dove ognuno trova la persona giusta alla quale era destinato. Anzi, qui di amore a ben guardare se ne vede pochino. Su tutte le coppie aleggia un'aria di provvisorietà e di instabilità, o addirittura di beffa (il baffone con la cameriera).
Solito a rappresentare il suo pessimismo sulla coppia con toni drammatici e sofferti, qui Bergman si affida alla commedia degli errori per dirci sostanzialmente la stessa cosa, ma con il cinismo di chi fa come se in fondo non gliene importasse niente.
Tecnicamente ben fatto e scorrevole, il film lascia in bocca un sapore acido e a momenti un senso di pesantezza per la presenza pervasiva della figura dell'amante. Personalmente, preferisco molto il Bergman sofferente di tanti altri film, o quello ottimista di "Il posto delle fragole", del quale questa pellicola ha praticamente lo stesso cast.

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