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Come in uno specchio

Regia di Ingmar Bergman vedi scheda film

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La recensione su Come in uno specchio

di Kurtisonic
8 stelle

Girato sull'isola di Faro che diventerà la dimora di Bergman, si apre con quattro persone che emergono da un mare increspato ma senza onde, misterioso e attrente. David è uno scrittore di successo, Karin e Minus i suoi giovani figli, Martin è un medico, marito di Karin affetta da una grave schizofrenia ormai incurabile. Ognuno è lo specchio dell'altro, in parte riflesso complementare e in parte alter ego, poichè il corrispondente di ogni personaggio cerca qualcosa nell'altro che non potrà mai avere. Una sottile tensione psicologica attraversa già  dalle prime battute la vicenda, come se i personaggi contenessero un malessere che non sono in grado di esternare con i propri sentimenti. Bergman costruisce il cosidetto dramma da camera, dove solo l'incomunicabilità e l'angoscia esistenziale hanno uno spazio definito. David, il padre, è incapace di trasmettere affetto ai figli, anzi si scopre che usa i sintomi della malattia di Karin per trarre ispirazione per i suoi libri. Martin,  medico e marito è la logica, la razionalità, antepone il suo ruolo di dottore al sostegno di un vero rapporto d'amore con Karin. Minus, adolescente in piena crisi d'identità e lontano dalla maturità, non ha punti di riferimento nel mondo adulto ed è attratto solo da chi dimostra qualche interesse nei suoi confronti, cioè Karin. Quest'ultima è il personaggio su cui ruota e si sviluppa la vicenda, è una persona estremamente fragile e indifesa, bisognosa di una qualche forma d'amore che la aiuti a sopportare la sua condizione di malata, vive sospesa fra realtà e fantasie. Attraverso la degenerazione dello stato di salute della giovane, Bergman inserisce sotto forma  di un ragno dentro un sogno, la tematica religiosa ponendo al centro dei pensieri dei protagonisti e di Karin in particolare la possibilità di dare e ricevere amore da dio. Ma ogni idea di dio creata dagli uomini non può che essere mostruosità (dice Bergman ), così il film non offre una soluzione alla ricerca del divino dentro o fuori di sè, lascia più che altro balenare una possibilità della sua esistenza che però sarà sempre inafferrrabile per l'uomo. Il finale un pò sbrigativo mette a confronto David e Minus in un possibile riavvicinamento comunicativo, coinvolti dalla trascendenza religiosa che sembra confortarli. Messinscena, struttura narrativa e recitazione ricalcano ancora schemi abbastanza classici, ma un'eccellente fotografia e uno sguardo attento della mdp capace di scrutare sempre dietro l'apparenza, fanno di Come in uno specchio un capitolo di quel percorso volto alla riconquista dell'interiorità e dell'essenzialità che accompagnata da una formidabile trasformazione estetica culminerà qualche anno dopo in "Persona", che racchiuderà tutte le tematiche sviluppate da Bergman fino a quel punto.  

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