Espandi menu
cerca
Notti magiche

Regia di Paolo Virzì vedi scheda film

Recensioni

L'autore

Andreotti_Ciro

Andreotti_Ciro

Iscritto dal 23 aprile 2019 Vai al suo profilo
  • Seguaci 8
  • Post -
  • Recensioni 341
  • Playlist -
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Notti magiche

di Andreotti_Ciro
4 stelle

Mentre L’Italia viene giustiziata dagli undici metri, a Roma si consuma un’altra tragedia meno appariscente ma con evidenti ripercussioni sul mondo del cinema Italiano. Un produttore di B Movies viene assassinato, ma da chi?

 

Dietro la sembianza di un film giallo Paolo Virzì maschera una commedia e anche una severa critica al mondo del cinema, in particolare Romano, con produttori arraffoni, registi che vogliono sfruttare le idee altrui, e tre sceneggiatori in erba che arrivati a Roma con la convinzione di poter svoltare le proprie esistenze si troveranno invece coinvolti, loro malgrado, nell’omicidio di un produttore caduto in disgrazia, impersonato da Giancarlo Giannini, e a cui il ruolo, molto stereotipato, calza a pennello, con numerosi giri loschi da coprire oltre a un’amante, Marina Rocca, perfetta da cercare di piazzare in qualche produzione tv o cinematografica.

 

Il film, pur arrivando a un finale che completa in maniera decisamente migliore un arco narrativo che si perde in una lunghezza eccessiva, oltre le due ore, ha momenti di evidente stanca non impreziositi dai tre protagonisti che, come tutti i membri del jet set, risultano sempre troppo sopra le righe, a partire da Eugenia (Irene Vetere) ragazza borghese, ipocondriaca, figlia di un noto politico del quale odia praticamente tutto, inclusa la propria estrazione sociale. Luciano (Giovani Toscano), Piombinese con una carattere fin troppo espansivo, per finire con Antonio (Mauro Lamantia), messinese, laureato in lettere e dai toni formali. Tutti s’illudono di poter piazzare un soggetto che li possa lanciare nel mondo della settima arte, ma si troveranno in pochi giorni a passare dal discutere di Truffaut e Buñuel a fornire un alibi a un capitano dei carabinieri molto comprensivo (Paolo Sassanelli). Virzì desidera celebrare con questa pellicola i propri inizi difficoltosi affidando al Piombinese Luciano il proprio alter ego, ma come detto non riuscendo a catturare l’attenzione del pubblico nonostante una pellicola nata sotto i migliori auspici ma naufragata in una trama troppo dispersiva e non appassionante.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati