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Notti magiche

Regia di Paolo Virzì vedi scheda film

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alan smithee

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La recensione su Notti magiche

di alan smithee
6 stelle

locandina

Notti magiche (2018): locandina

13° FESTA DEL CINEMA DI ROMA - SELEZIONE UFFICIALE
Nella notte decisiva per la sorte della nostra gloriosa ma sfortunata avventura Mondiale in casa dell'ormai lontano 1990 - ove la nostra squadra soccombette, ai rigori, a vantaggio di una Argentina implacabile - proprio nel momento della disfatta decisiva, un'auto di lusso finisce fragorosamente nel Tevere senza che nessuno noti nulla.
Dentro viene trovato il cadavere di un noto e discusso produttore cinematografico.
Tra gli indiziati, una Polaroid scattata solo poche ore prima, segnala come probabili coinvolti nel misfatto, tre giovani, risultati finalisti di un premio letterario per la sceneggiatura, organizzato alcune sere prima da alcuni influenti personaggi della mecca italiana del cinema.

Mauro Lamantia, Irene Vetere, Giovanni Toscano

Notti magiche (2018): Mauro Lamantia, Irene Vetere, Giovanni Toscano

Giancarlo Giannini, Roberto Herlitzka, Mauro Lamantia

Notti magiche (2018): Giancarlo Giannini, Roberto Herlitzka, Mauro Lamantia

Convocati immediatamente dal commissario, ed ascoltati nei loro farfuglianti e talvolta deliranti racconti, dalle loro testimonianze riusciremmo a comprendere le reali dinamiche di quel misfatto, lungo quelle concitate ore che seguirono la misteriosa illustre morte.
Un giallo? Niente affatto, come il titolo commercialmente studiato e svilente proclama a gran voce, riprendendo il celebre "inno" dei due acclamati cantautori nazionali coinvolti a celebrare l'evento calcistico tornato a casa nostra.
Piuttosto invece, un adeguato, ironico e pungente ritratto di una Roma mostruosa e tentacolare, indolente e spiritosa, viziata e corrotta, bella e superficiale, sarcastica e cosciente della propria decadenza senza possibilità di svolta, promotrice di un devasto economico e culturale di cui oggi più che mai ne accusiamo dolorosamente ed inevitabilmente gli strascichi.

Mauro Lamantia, Irene Vetere, Giovanni Toscano, Paolo Bonacelli

Notti magiche (2018): Mauro Lamantia, Irene Vetere, Giovanni Toscano, Paolo Bonacelli

Una "grande bellezza virziniana" anticipatrice, si è subito detto con una certa coerenza, incentrata questa volta sul mondo perverso ed autolesionista di un cinema che si lecca la ferita mortale che lo sta uccidendo, pensando che per guarirla sia sufficiente dirimere la controversia perversa tra il cinema dell'inconsistenza che assicura incassi, e quello degli autori, che garantisce solo debiti certi ed insanabili.
Ne emerge un ritratto a volte molto arguto e sofisticato, talvolta irresistibile, di un mondo caustico e sprezzante che sopravvive chiuso in se stesso come una cricca di vampiri che distrugge ciò che di buono resta e sopravvive, convinto che sia ancora tempo per proseguire con sotterfugi ed inciuci politici per portarsi a casa un pezzo della torta.

Marina Rocco, Giancarlo Giannini

Notti magiche (2018): Marina Rocco, Giancarlo Giannini

Mauro Lamantia, Giovanni Toscano, Irene Vetere

Notti magiche (2018): Mauro Lamantia, Giovanni Toscano, Irene Vetere

Debole piuttosto nel voler affrontare questo lodevole ritratto di malcostume latente sulle spalle fragili - seppur a tratti assai divertenti - delle tre giovani macchiette protagoniste (rese con freschezza e piglio dai validi Mauro Lamantia, Giovanni Toscano e Irene Vetere), tre virgulti pieni di sogni e belle speranze, dalle differenti attitudini, in grado di dar vita a confronti divertenti quando non troppo ripetuti od ostentati, Notti magiche vale certo di più come testimonianza di un malcostume latente, del cui fetore si sentono ancora gli strascichi più maleodoranti e incorreggibili.
Di grande valore le figure che alcuni nostri grandi attori si ritagliano, Giannini certo, (pure la Muti è divertente nel suo conturbante camei), ma soprattutto Roberto Herlitzka, che torna argutamente, dopo il Sorrentino già citato, sul luogo del delitto, con un anticipo di oltre 25 anni che suffraga la tesi che poco è davvero cambiato e che i vizi e le piaghe non smettono di devastare un fisico spossato e compromesso come quello che dà vita al nostro paese.
Per Virzì, comunque e certamente, un salutare ritorno in patria dopo i deludenti exploits internazionali del "veneziano", svenevole Ella & John.

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