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L'udienza

Regia di Marco Ferreri vedi scheda film

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alan smithee

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La recensione su L'udienza

di alan smithee
8 stelle

Cosa mai vorrà dire di tanto cruciale ed importante il mite Amedeo (Enzo Jannacci), ossessionato a tal punto dalla figura del Papa, da impegnarsi in tutto e per tutto a richiedere una udienza privata? non lo sapremo mai veramente, visto che i suoi propositi di parlargli ad un incontro pubblico, naufragano a causa anche della sua ingenuità nel palesare con candida disinvoltura la sua intenzione, senza tuttavia mai chiarirne le motivazioni.

Bloccato come persona pericolosa e sospetta, sottoposto ad un interrogatorio pressante di uno zelante funzionario vaticano (Ugo Tognazzi), viene in parte riabilitato quando costui viene a conoscenza dl suo passato di ufficiale dell'esercito, e per questo condotto tra le grazie di una bella donna utilizzata dall'organizzazione pontificia come accompagnatrice di personaggi di spicco (Claudia Cardinale).

 

 

Costei, con l'aiuto di un principe prelato losco ed intrigante, nonché amante abituale della bella (Vittorio Gassman), lo conduce attraverso i meandri di un vortice kafkiano (per stessa definizione dell'interessato-vittima) in cui il timido uomo non riesce a fare altro che peggiorare la propria situazione di individuo sospetto, accusato di chissà quale complotto in luogo di essere semplicemente ascoltato, compreso, ed aiutato a raggiungere il suo scopo, peraltro considerato con rispetto dall'unico prelato che avrà il privilegio di ascoltarlo (il cardinale anziano interpretato da un eccezionale Alain Cuny).

Ancora una volta, l'ostinazione e la cocciutaggine del nostro candido e risoluto protagonista si risolveranno con una soluzione estrema, ennesima beffa del destino che castiga i deboli e premia i conniventi e i doppiogiochisti.

 

 

Sotto la direzione dello sferzante e caustico Marco Ferreri, qui in forma smagliante, L'udienza scandaglia in modo irriverente e scomodo i segreti inconfessabili che si addensano all'interno di una curia romana più che mai chiusa in se stessa e che, nel suo ostinato ed abituale comportamento volto a perseverare nella inaccessibilità ad aprirsi alle richieste di trasparenza, pare davvero una organizzazione che ha tutto l'interesse a rimanere chiusa ermeticamente attorno a se stessa attraverso muri di gomma e burocrazie che ricordano davvero le tematiche care al celebre scrittore di Praga.

 

 

Ne corposo ed eccellente cast coinvolto nell'ambizioso progetto, ove primeggia la figura del mite ma ostinato protagonista ottimamente reso dalla figura segaligna ed occhialuta di Enzo Jannacci, davvero bravo, figura anche Michel Piccoli, nei panni di un alto prelato godurioso e molto avvezzo al compromesso che, a quanto viene mostrato, sembra stare alla base di molte eccellenti carriere vaticane. 

 

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