Regia di Isaac Florentine vedi scheda film
Anche Banderas si dà all' action ...
Un ricco avvocato perde moglie e figlioletta durante una rapina . Siccome le indagini della Polizia vanno molto a rilento , si darà da fare per conto proprio ... Come si vede , nulla di nuovo sotto al sole ; la trama è ormai uno stereotipo stra-abusato nei thriller americani , con l' uomo comune che si vede costretto a farsi giustizia da solo , vista la scarsa efficienza della Legge . Assistiamo anche qui al classico processo di autodistruzione del protagonista , roso dai rimorsi per il lutto subito , da cui si risolleva piano piano ( grazie ad un fight club ed alla filosofia !! ) , raccogliendo i cocci della sua vita in frantumi , per poi trasformarsi in un sopraffino e fortunatissimo investigatore ed in un combattente quasi letale .
La differenza più evidente rispetto ai tanti film del genere sta dapprima nella curiosa ispirazione alla Giustizia presa addirittura dai pensieri di Marco Aurelio , l' imperatore filosofo , e poi nel fatto che il protagonista non ammazza nessuno ed alla fine non si vendica drasticamente ( come un giustiziere della notte qualsiasi ) , ma consegna alla Legge il responsabile . Il film è affidato alle mani del regista israeliano Isaac Florentine , specialista delle pellicole di arti marziali ( come si vede nelle frequenti scene di combattimento ) e la produzione è piuttosto modesta . Pare quasi in film del circuito " direct to video " . Interessaante però è il cast , con un Antonio Banderas in gran forma fisica a quasi sessant' anni , un Karl Urban efficacemente dimesso ed una Paz Vega nel ruolo di un' infermiera fin troppo altruista . Ah , c' è anche una particina per il vecchio Robert Forster . Se non fosse per l' antipatica voice over del protagonista , per un doppiaggio piuttosto scadente e per qualche netta forzatura , questo filmetto semplice semplice potrebbe persino raggiungere la sufficienza piena . Ad ogni modo , anche così si merita 5,5 .
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