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Che fine ha fatto Baby Jane?

Regia di Robert Aldrich vedi scheda film

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La recensione su Che fine ha fatto Baby Jane?

di steno79
9 stelle

Il Grand Guignol era un teatro di Parigi, molto attivo nei primi anni del '900, in cui venivano rappresentati spettacoli di carattere orrorifico con elementi sadici e morbosi; il film di Aldrich (pur tratto dal romanzo omonimo di Henry Farrell) ha le sue radici in quel tipo di spettacolo, ma si tratta di un thriller molto ben diretto e congegnato, con una suspense a tratti davvero notevole. Il rapporto vittima-carnefice è esplorato in maniera attendibile psicologicamente, la claustrofobia dell'ambientazione tutta in interni è sfruttata efficacemente, la colonna sonora ha dei passaggi da brivido, il ritratto del mondo hollywoodiano è crudele e impietoso, perfino più acido di quello che ci diede Billy Wilder in "Viale del tramonto". Naturalmente, il film non esisterebbe senza la presenza delle due protagoniste, entrambe eccellenti e legate da un'antica rivalità che, stando a certe fonti, risalirebbe agli anni Trenta, quando Bette Davis rubò il fidanzato Franchot Tone a Joan Crawford per un'avventura passeggera, anche se l'attore poi tornò dalla Crawford e la sposò. La tensione fra le due dive genera scintille, ma a mio parere, a uscirne vincente è comunque la Davis, memorabile nel suo personaggio di ex-bambina prodigio ormai folle e devastata dall'età, dall'alcool e dalle delusioni che ne hanno segnato il fallimento esistenziale. Nonostante si tratti di un'interpretazione giocata tutta sull'eccesso, volutamente "over the top" come quella di Jack Nicholson in Shining, il ritratto di questa Baby Jane agonizzante rientra fra le prove più convincenti della Davis e avrebbe probabilmente meritato un Oscar. La Crawford ha ugualmente un'ottima intensità di accenti drammatici, ma il suo ruolo non le offre le stesse possibilità espressive di quello della collega. Il bilancio del film è nettamente all'attivo, tanto da sfiorare il capolavoro, tuttavia conservo qualche piccola riserva: in particolare, la rivelazione finale mi è sembrata un colpo di scena un pò troppo costruito a tavolino, mentre sulla scena del topo servito nel piatto a Blanche, con tanto di risata disgustosa della vecchia megera Baby Jane, per quanto piuttosto effettistica e truce, non ha molto senso criticarla in quanto rientra pienamente proprio nelle convenzioni espressive del Grand-Guignol come genere teatrale e cinematografico. Nel cast di contorno spicca soprattutto l'efficace prova di Victor Buono nel ruolo dell'inetto musicista assoldato dall'anziana Baby Jane per il suo ritorno sulle scene. Il film fu un grosso successo di pubblico e inaugurò una serie di pellicole di carattere horror interpretate da entrambe le attrici, anche se, quasi sempre, molto inferiori al prototipo. La visione del mondo e della vita del regista Robert Aldrich è qui all'insegna di un pessimismo integrale, che ritornerà in altre sue pellicole successive.
voto 9/10

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