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Housewife

Regia di Can Evrenol vedi scheda film

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alan smithee

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La recensione su Housewife

di alan smithee
5 stelle

locandina

Housewife (2017): locandina

TOHORROR FILM FEST 2018
Altro che casalinghe di una volta.... qui poi si va ben oltre la soglia (prettamente seriale e televisiva) della disperazione, e ben oltre ogni livello di fisiologica frustrazione.
Diretti alla ricerca di una spiegazione inerente un atroce fatto di sangue che sconvolse la vita di una bimba, nell'assistere alla brutale uccisione, da parte della invasata madre, della sorella di poco più grande nel giorno del suo primo mestruo, e del padre ignaro delle due.
Certo la madre, per quanto folle, era di sicuro a conoscenza di qualcosa di fosco inerente il fisiologico momento in cui la propria adolescente e' divenuta abile a procreare, e per qualche motivo è stata spinta a scongiurarne definitivamente la ipotetica circostanza.

scena

Housewife (2017): scena

Clémentine Poidatz

Housewife (2017): Clémentine Poidatz

Divenuta adulta, sposato un affascinante scrittore di saggi sull'esoterismo ed i possibili condizionamenti sulla mente umana, la giovane non cessa di provare incubi ad occhi aperti, reazioni scomposte e senza controllo, ritrosie subitanee ed incontrollate, non proprio coadiuvata dall'ambiente casalingo che la circonda, dagli inquietanti quadri dipinti dal marito, artista multiforme. L'incontro con un azzimato e vanitoso guru della mente, che le consente anche di venire nuovamente in contatto con una cara amica americana persa di vista due anni prima, non farà che peggiorare la situazione, tra condizionamenti sempre più inquietanti e parti misteriosi di un suppostl messia nero non proprio rassicurante.

Clémentine Poidatz

Housewife (2017): Clémentine Poidatz

Clémentine Poidatz

Housewife (2017): Clémentine Poidatz

C'era grande attesa verso l'opera seconda del regista turco Can Evrenol, dopo i generali entusiasmi suscitati dall'esordio con Baskin - La porta dell'inferno (che devo ancora vedere, e che cercherò di recuperare prestissimo).
Pure qui, con questa storia lambiccata, si spalancano porte, anzi forse addirittura voragini, che tuttavia ci portano verso territori troppo nebulosi per permettere allo spettatore medio di raccapezzarsi degnamente.
Si può apprezzare forse una certa ambiguità di ambientazione pseudo-nord-americana fredda ed ostile, un valido incipit da incubo e dal sapore vintage, alcune citazioni pseudo lovecraftiane, ma il film si riduce ad un guazzabuglio ambizioso e troppo irrisolto per poterci soddisfare, almeno in parte.
Resta certo un certo stile di regia addosso ad un autore che sarà interessante seguire da vicino nelle sue prossime avventure cinematografiche.

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