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Bohemian Rhapsody

Regia di Bryan Singer vedi scheda film

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La recensione su Bohemian Rhapsody

di kubritch
2 stelle

 

Non so bene cosa ho visto; forse nulla. Una puntata di quel volgarissimo show della TV di Stato con imitazioni caricaturali di pop stars? Promuovere l'imitazione dei personaggi popolari, fa parte del meccanismo consumistico. Una fiaba disneyana? Anticonformismo (conformista) formato famiglia. Praticamente i realizzatori di questo prodotto audiovisivo si sono comportati come l'impresario della storia attaccato dal protagonista, ossia, smussando tutti i momenti biografici più spigolosi ed inadatti ad un pubblico più ampio. Siamo ancora in un clima culturale tale che dell'omosessualità non si può mostrare più di qualche decorosa effusione? Il film narra caduta e redenzione di un ragazzo in conflitto con le proprie radici etniche (un tema al quanto popolare al momento) e termina con la riconciliazione generale tra brindisi al tè e lacrime. Allo stesso tempo, è il ritratto di un adolescente alla scoperta della propria particolare sessualità descritta secondo lo schema classico per cui l'omosessualità, a differenza dell'eterosessualità, si presenta sotto forma di ribellione asociale e disordine emotivo. Forse è questo quello che ho visto: la storia di un ragazzo alle prese con le tipiche turbe psicormonali della sua età. Piacerà molto al grande pubblico familista dei talent-show, rieducato ai piaceri distopici della societa capitalistica, dopo i capricci rivoluzionari del secolo scorso. La guarigione psicologica avviene solo quando la tendenza omosessuale viene ricondotta nell'alveo del modello tradizionale. Non dico che non sia possibile che la figura di Freddy Mercury sia solo l'ennesima bambola di pezza adeguata ai tempi. Certo, mi suona assai strano che le sue idee non fossero calibrate su una precisa filosofia esistenziale in attrito con quella borghese, ma, fosse solo un ragazzo come se ne vedono tanti oggi, con la smania di denaro e successo. Dopo tutto, siamo a ridosso dell'epoca del glamrock, del trasformismo di David Bowie prima e di Prince, poi. Il contesto è poco sviluppato. Cosa rimane? Solo virtuosismo puro, fine a se stesso, senza nerbo e una visione bidimensionale della vita, senza slanci trascendentali, senz'anima. Ho trovato più trasgressivo il film su Liberace con Douglass e Damon. Non a caso, i musicisti, alla fine, sembrano a loro agio tra i lussuosi decor degli uffici legali. Sono possibilista in quanto iconoclasta allergico a qualsiasi forma di idolatria (non ho nostalgia nemmeno per il divismo hollywoodiano). Non esiste fanatismo buono. Siamo uomini, non caporali. E il suo sacrificio prematuro? La lotta culturale all'AIDS non ha bisogno di santificazioni. Ma era un genio della musica. Non toglie nulla alla sua grandezza se Freddy Mercury fosse sessulmente un dissoluto impenitente. Anche sul fronte prettamente cinematografico, estetico, non ho trovato nulla di rilevante, particolare. Mi ha convinto solo la performance dell'attore protagonista. Faccette decorative di gattini qua e là, come piacciono ai maniaci dei social e qualche ammiccamento, con scopo promozionale, agli ossessionati dalle teorie cospirative (verso l'inizio si intravede un anello col simbolo massonico). Tra l'altro, ho notato che i produttori sono stati molto attenti a prevenire azioni legali. L'opinione popolare di Yoko Ono, rovina dei Beatles, incombe. Che brutto vizio quello di dare la colpa agli altri dei propri errori! Viene fuori la figura di personalità dal carattere debole, condizionabile più che fragile. Questo era Freddy Mercury?! La battuta sul Live Aid è quanto mai emblematica di una missione commerciale che aleggia su prodotti del genere. E' prima di tutto il più grande concerto di tutti i tempi, per cui un'occasione da non perdere e, poi, una campagna di sensibilizzazione dell'opinione pubblica sulle tragedie dell'Africa. Infatti, non ha prodotto granché, data la cronaca recente. A parte ciò, non riesco a capire il senso della lunga parte finale che riproduce per intero l'esibizione dei Queen all'evento televisivo ma con gli attori, anziche con gli originali. Mi chiedo se non sia dovuto al fatto che nel video originale si fa pubblicita alla Pepsi? Autocompiacimento filantropico e sentimentalismi incorniciano il tutto. Comunque, nutro seri dubbi sul fatto che un film del genere faccia bene alla memoria dei Queen o del suo rimpianto frontman, più di quanto non faccia alle casse della 20th century Fox.

 

 

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