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Arianna

Regia di Billy Wilder vedi scheda film

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La recensione su Arianna

di Antisistema
8 stelle

Sotto con un altro film di Wilder... e guarda un pò... anche se in molti lo trascurano, ci si ritrova innanzi ad un grandissimo film. Devo dire che l'ho adorato letteralmente. Ma quanto è avanti per l'epoca sto film? Boh... e pensare che effettivamente al giorno d'oggi come ha sottolineato qualcuno in altri commenti, infilerebbero pseudo complessi edipici, sesso a volontà e pseudo perversioni da quattro soldi... in sostanza mi verrebbe da dire che che l'Arianna di oggi sarebbe Cinquanta sfumature di grigio per esempio. Billy Wilder invece tira fuori una commedia struggente e molto boderline per l'epoca (e anche per oggi a quanto sembra, visto che leggendo molte recensioni americane su RT o IMDB, in tanti sono spiazzati dal personaggio di Cooper).
La trama è di una semplicità disarmante; a Parigi tutti fanno l'amore, tranne la nostra Arianna, figlia di un detective esperto nell'indagare sulle relazioni extra-coniugali, che pensa solo a suonare il violoncello.

La genialità di Wilder è di prendere una Audrey Hepburn che era la perfetta fidanzatina che tutti vorrebbero presentare ai propri genitori (una "santarellina" in sostanza) e la infila in una relazione con un uomo molto più maturo di lei sia anagraficamente che sessualmente; il miliardario americano Flannagan (Gary Cooper), al quale la nostra Arianna decide di non rivelare il suo nome ("che importanza ha il nome per due persone che s'incontrano tra un aereo e un altro" dirà la giovane per troncare la discussione su quest' argomento) e lo incontra spesso nel tardo pomeriggio (il titolo originale è Love in Afternoon, che sottolinea un amore precario e sopratutto illecito). 

 

Interessante notare come il film di Wilder presenti una descrizione di questa ragazza che è 100 volte più realistica e soprattutto moderna di quella di Cinquanta sfumature tanto per fare un paragone tra mainstream di oggi e ieri.
Arianna in teoria è una santarellina tutto conservatorio e virtù, ha un padre affettuoso e un ragazzo compagno di corso che le vuole bene. Ma dietro tale facciata, la giovane però ha letto e stra-letto i fascicoli di relazioni extra-coniugali su cui ha indagato il padre e quindi se ne sente attratta fantastiacando ingenuamente su amori struggenti ed impossibili, mentre il padre puntualmente smonta i suoi sogni riportandola con i piedi per terra (il tipico cinismo Wilderiano). 
Con molto coraggio Wilder le fa dire che i giovani non le interessano e che li trova del tutto privi di immaginazione (e quindi il nostro povero Michel è nell'eterno limbo della friendzone... condoglianze ragazzo) e quindi si sente attratta da questa canaglia di  Flannagan, un miliardario playboy sessodipendente che tra un piccolo soggiorno e l'altro, ha svariate avventure sessuali con numerose ragazze senza curarsene poi delle conseguenze emotive di costoro (altro che il miliardario che ha bisogno del contratto per dominare la sua partner... Flannagan se vuole una cosa se la piglia e basta, poi se ci restano male le sue conquiste o tentano il suicidio addirittura, chissenefrega; il corpo è soddisfatto e la coscienza è un di più inutile). Arianna tra l'altro non esita a presentare a lui un'immagine di sé di grande conquistatrice che cambia uomini su uomini come se nulla fosse, gettando un'ombra per nulla virtuosa sulla sua figura. Tutto questo duetto funziona anche perchè il padre della nostra protagonista che è impersonato da un Chevalier risulta simpaticissimo e anche commovente nel ruolo del padre. Egli per la figlia vorrebbe darle solo il meglio che può e vorrebbe tenerla lontano dalla corruzione del mondo (toccante la battuta "mounsier è solo un pesciolino... la ributti nell'acqua"). Ma come si sa... ai giovani più proibisci una cosa, se ne sentono attratti perché la percepiscono trasgressiva... descrizione molto realistica d'altronde. 

Inutile dire che una pellicola del genere era sin troppo trasgressiva per i puritani anni '50, venendo così bersagliata da una marea di critiche concernenti sopratutto il personaggio di Gary Cooper (nessuno perdonerà a Wilder di aver trasformato un uomo retto ed onesto come Cooper in un depravato sessodipendente) e la grande differenza di età tra i due (oltre 25 e passa anni se non erro). Il sottoscritto pensa che queste critiche siano totalmente infondate (ripeto che la ragazza dice esplicitamente che "i giovani non le interessano") e trovo sia invece necessaria questa differenza d'età che poi è anche il punto di forza di questa pellicola (oltre al fatto che nella realtà ci sono relazioni del genere. La stessa Audrey Hepburn tra l'altro era sposata con Ferrer che era di 10 anni più grande di lei, quindi...). La storia ha ragion d'essere così, poiché tratta di due persone "disturbate" ed il fatto che poi legga delle critiche del genere di Spoto nella biografia di Audrey Hepburn (che massacra letteralmente il film avviandosi su un paragone arzigottolato con il film la "Donna dai tre volti"), o di altri che dicono che Cooper sembra il nonno (tralascio le critiche sugli abiti fighi di lei perché stanno a zero) non fà che avvalorare il fatto che questo film sia ancora oggi trasgressivo e anti-moralistico (nonostante Wilder non voglia giudicare dal punto di vista morale nessuno dei suoi personaggi) e che la critica USA anche in passato come oggi, se un film esce fuori dal seminato lo massacra. 

Posso dire che se magari negli anni 50' per via della mentalità puritana certe contestazioni erano comprensibili; però che la gente ancora oggi a distanza di decenni demolisca il film per questo lo trovo veramente puerile (e la stessa cosa che alcuni fanno con Sabrina per via di Bogart, Cenerentola a Parigi per via di Astaire e Sciarada e My Fair Lady per via rispettivamente di Grant e Harrison). Sono rapporti che nella realtà esistono e fidatevi che sono anche molto ma molto peggio di quanto descritti qui. 


Interessante come un concetto tabù per quell'epoca come il sesso sia ben presente e Wilder lo da per scontato almeno 2 volte se non 3 e tutto sotto il naso della censura. Anche se devo ammettere che questo ahimè porta ad una voragine di sceneggiatura enorme... la nostra Arianna si presume illibata... come ha fatto Flannagan a non accorgersene quindi? Potrebbe aver "provveduto da sola" certo; ma sinceramente è cinematograficamente credibile che questa Arianna impersonata da Audrey Hepburn che negli anni 50' era sul grande schermo una santarellina tutta virtù e grazia possa fare una cosa del genere? Nella realtà cinematografica e per come Wilder ce la descrive inizialmente non è possibile, ed è strano che uno sceneggiatore del suo calibro e della sua esperienza commetta questo grossolano errore. Non è un problema per il sottoscritto che considera le idee visive e di messa in scena più importanti della sceneggiatura e della quadratura di ogni elemento di essa, ma capisco che alcuni possano contestare giustamente questa cosa. 

Inutile soffermarsi sulla magnifica regia "invisibile" di Wilder. Tra giochi di specchi che vorrebbero svelare la doppiezza dei due protagonisti ma neanche loro riescono a mostrare il vero ritratto di costoro, brillanti e argute gag (il carrello dei liquori mentre Cooper asconta e riascolta l'elenco degli amanti di lei, l'innocente bugia di lei al padre sulla pelliccia di Ermellino con Arianna che fà la faccia di quella che non sa niente o lo spot della Pepsi Cola chi la trova si consola) e costruzione magnifica di questo rapporto tra i due mai melenso o zuccheroso (Wilder non so come faceva ad essere così calibrato). In mano ad altri sarebbe uscito fuori una robaccia inguardabile ed invece lui riusciva a non essere mai melenso e anche nelle scene più dolci, ti sciogli poco a poco. Non voglio parlare del finale magnifico e né delle magnifiche performance dei due attori poichè non direi nulla di originale o rilevante di nuovo (da notare solo che Audrey Hepburn su richiesta di Wilder, prese lezioni di violoncello e quindi, quello che sentiamo è frutto del suo lavoro... mi piace che gli attori si facciano il culo e si dimostrino così professionali. Vediamo qualcosa di vero e dire che si sarebbero potuti accontentare di un nastro pre registrato e tanti saluti. Sono anche queste piccole cose che fanno grande l'attore).
Che dire quindi, mi sembra che sia un film da riscoprire poiché ovviamente avendo Wilder fatto film come l'Appartamento o Viale del Tramonto, ha fatto cadere questi gioiellini non premiati nel dimenticatoio. Arianna fu un flop negli USA, ma in Europa il film andò molto meglio anche se i Cahiers a quanto mi risulta furono freddini. La critica nostrana odierna è molto più entusiasta; Morandini gli dà 3.5 (e lo preferisce a Sabrina perchè più cattivo), mentre Mereghetti gli conferisce addirittura 4 stelline e quindi lo eleva a rango di capolavoro; la cosa mi fà piacere poichè segna un primo e decisivo passo verso la rivalutazione di quest'opera da parte della critica ufficiale di sistema. Se non erro è il primo film prodotto da Wilder ed infatti si vede che si piglia molte libertà ed è anche prima collaborazione di Wilder con I.A. Diamond ed infatti la cosa si nota negli scambi di dialoghi. 

 

Audrey Hepburn, Maurice Chevalier

Arianna (1957): Audrey Hepburn, Maurice Chevalier

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