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Arianna

Regia di Billy Wilder vedi scheda film

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claudio1959

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La recensione su Arianna

di claudio1959
10 stelle

Che film delizioso! E che bravura quella di Billy Wilder, quasi quanto quella di Marc Chagall che dipinge i suoi "innamorati", se amate Audrey Hepburn film imperdibile.

Audrey Hepburn, Maurice Chevalier

Arianna (1957): Audrey Hepburn, Maurice Chevalier

Audrey Hepburn, Gary Cooper

Arianna (1957): Audrey Hepburn, Gary Cooper

Audrey Hepburn

Arianna (1957): Audrey Hepburn

Tratto dal romanzo di Claude Anet, il bellissimo film di Billy Wilder “Arianna”, racconta la storia di una brava ragazza Arianna, la dolcissima Audrey Hepburn e Frank Flannagan, un’ ispirato Gary Cooper, un marpione miliardario americano, che fa collezione di donne, senza innamorarsi mai. Film sull’amore psicologico, non fisico e’un film lucido che indaga con discrezione e finezza sui moti del cuore, il film più lubitschiano di Billy Wilder, con un sapiente dosaggio di cinismo e sentimento, sull’onda del precedente delizioso “Sabrina” del 1954. Film spiritoso, ironico, scritto in maniera divina da I.A.L. Diamond, qui alla prima collaborazione con Wilder, che ho recensito per FILMTV, recentemente in “Cosa è successo tra mio padre e tua madre”. Geniale la trovata dei quattro suonatori di vìolino tzigano, che intonano a più riprese “Fascino” e “Love in the Afternoon”. Applaudiamo a Billy Wilder, che sa parlare d’amore in modo divino e magico, con grazia e delicatezza. Arianna incanta, questa novella Cenerentola, per candore e purezza di cuore, che meravigliosa attrice Audrey Hepburn, non bellissima, ma così carina, spontanea e seducente da conquistare tutti con il suo sorriso ed i suoi occhi neri e profondi. Dialoghi serrati e battute ironiche al fulmicotone, che strappano più di un sorriso, i tre attori sono straordinari, anche Maurice Chevalier(Claude Chavasse) , il padre affettuoso della ragazza, che interpreta al meglio il ruolo dell’investigatore privato. Gli equivoci si accumulano e rendono memorabile il film, le invenzioni registiche sono sottili e colgono nel segno. Straordinario e commovente il finale, lo straziante addio alla stazione, tra il playboy e la ragazzina, però ci sarà un finale a sorpresa che piacerà a tutti i cuori non in inverno. Per concludere film garbato e brillante, tra sentimento ed ironia, un racconto vivace, dosato alla perfezione, un film riuscito, buona la fotografia di William Mellor, un bn che rende bene sia gli esterni, che gli interni di Parigi, nota di merito anche per i costumi di Hubert de Givenchy e la scenografia stupefacente di Alexandre Trauner.

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