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Revenge

Regia di Coralie Fargeat vedi scheda film

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La recensione su Revenge

di maghella
6 stelle

 

Richard è un ricco uomo d'affari che si regala un paio di giorni di sesso sfrenato  con la giovane amante Jen nella sua lussuosa tenuta da caccia nel deserto. A raggiungerli, però di un giorno prima rispetto ai programmi di Richard, sono i 2 soci di quest'ultimo, che proprio non si aspettavano la presenza della bella "Lolita". La serata passa spensierata, Jen è provocante e forse troppo eccessiva in un balletto sexi con uno dei soci di Richard, che rimane alquanto rapito dalla spregiudicatezza della ragazza che però passa la notte con Richard. Il mattino seguente le cose cambiano. Richard si è assentato per una commissione burocratica rispetto ai permessi di caccia, i suoi soci ne aprofittano per violentare Jen. Al ritorno di Richard i due uomini si scusano con l'amico e lui cerca di convincere Jen ad accettare un proficuo assegno prima di tornarsene a casa e dimenticare tutta questa brutta faccenda. Jen rimane sconcertata dalla proposta e in un momento di rabbia minaccia Richard di raccontare tutto alla moglie se non la lascia subito tornare a casa. Nasce una violenta discussione, Jen scappa inseguita dai 3 uomini. Jen viene spinta da Richard in un burrone e creduta morta. Non sarà così, per Jen comincia la  vera caccia.

Per apprezzare questo film bisogna decidere di credere a tutto quello che ci viene mostrato così come avviene per la lettura di un buon fumetto di super eroi. La storia della vendetta di Jen è la storia della nascita di un super eroe (eroina in questo caso). La presenza fortuita di una dose di pejote rende mistica la mutazione di Jen in Super Jen, privandola di qualsiasi naturale dolore Jen riesce ad estrarsi dallo stomaco un fallico pezzo di ramo che l'avrebbe sicuramente  uccisa. Jen rinasce come una super donna con tanto di marchio di aquila sull'addome al posto della cicatrice, la ragazza da questo momento in poi non è più la provocante Lolita dal cervello di gallina, ma una guerriera che non conosce il dolore ma che è sostenuta dal solo obiettivo della vendetta verso chi l'ha ingannata e usata.

Se si è disposti a credere senza condizioni a questa mutazione si ha la via spianata per il divertimento nel seguire la storia, che altrimenti sarebbe insostenibile per le troppe vicende assurde.

Non mancano scene di sano splatter che fanno stridere i denti e serrare gli occhi. Ottima in questo senso la scena in cui uno dei violentatori si estrae dei pezzi di vetro dalla pianta di un piede, roba da voltastomaco che ho molto apprezzato.

Musica elettronica tipica nei film di genere francese.

Bellissima la protagonista Matilda Anna Ingrid Lutz, bellissima e molto brava nel sostenere una parte che facilmente poteva scaturire nel puro ridicolo se non grottesco.

 

 

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