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La legge dell'ospitalità

Regia di Buster Keaton, John G. Blystone vedi scheda film

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La recensione su La legge dell'ospitalità

di sasso67
8 stelle

Uno dei migliori lungometraggi di Buster Keaton, con alcune gag molto divertenti, come tutto il viaggio sul trenino a vapore (geniale l'ometto che tira i sassi al macchinista perché questi gli lanci pezzi di legno da bruciare) e quella della moglie maltrattata dal marito. Il tema centrale della trama è che niente è in realtà come sembra, il che provoca nello stranito protagonista una sensazione di forte spaesamento. La sequenza della fuga di Will, con una serie di gag perfettamente concatenate, è degna di un genio del cinema.

Sulla trama

All'inizio dell'Ottocento, il giovane Will McKay, cresciuto a New York nell'inconsapevolezza che la sua famiglia, originaria di Rockville, è da secoli coinvolta in una faida con la famiglia Canfield, torna alla cittadina natale per rilevare l'eredità del padre, ucciso anni prima proprio in forza di questa faida. Durante il viaggio in "treno" conosce la giovane figlia dei Canfield, che, anch'ella ignara della faida, invita Will a cena a casa sua. Mentre è ospite dei Canfield, Will apprende che essi tramano per ucciderlo, anche se, in virtù di un'antica consuetudine, non possono farlo mentre egli è ospite in casa loro. Il giovane tenterà pertanto di protrarre il più a lungo possibile la sua permanenza nella casa dei Canfield.

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