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Dragged Across Concrete - Poliziotti al limite

Regia di S. Craig Zahler vedi scheda film

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La recensione su Dragged Across Concrete - Poliziotti al limite

di Spaggy
8 stelle

Sull’arte e sulla commistione dei suoi generi sembra riflettere Dragged Across Concrete, opera terza di S. Craig Zahler. Scritto ancor prima di Cell Block 99 e subito dopo il buon riscontro di Bone Tomahawk, Dragged Across Concrete racconta la storia di due poliziotti che, sospesi dal servizio per i metodi usati, decidono di fare il grande salto e arricchirsi sfruttando un colpo messo a segno da un astuto criminale.

Il tutto ha inizio quando, nell’arrestare un narcotrafficante e la sua fidanzata, il navigato agente Brett Ridgerman e il più giovane collega Anthony Lusaretti (di chiare origini italiane) si fanno prendere un po’ troppo la mano. Le immagini, catturate da un vicino dell’arrestato, finiscono su tutti i telegiornali spingendo il loro superiore, Calvert, a sospenderli senza stipendio per quasi due mesi. Marito di una donna affetta da sclerosi multipla e padre di un’adolescente costantemente bersagliata da una gang di ragazzi di colore, Brett decide allora che è arrivato il momento di tentare un’altra strada: ricorrendo a una vecchia conoscenza che gli deve un favore, scopre che presto sarà messo a segno un colpo (non sa di che natura) da un losco criminale che ha affittato un appartamento per tutti inesistente. Nell’impresa, coinvolge anche Anthony, che in prossimità delle nozze con una giovane assistente sociale ha necessità di battere cassa.

Contemporaneamente, si assiste alla presentazione di Henry Johns, un giovane criminale che, uscendo dal carcere, fa ritorno in casa della madre (che per guadagnarsi da vivere si prostituisce) e del fratello minore Ethan (lasciato su una sedia a rotelle da un malvivente e amante dei videogiochi). Per ridare nuova speranza ai suoi cari, Henry accetta insieme all’amico Biscuit di far da autista ai criminali che rapineranno una banca. Il capo dei tre, che prenderà parte al colpo, è lo stesso Lorentz Vogelmann che Brett ed Anthony hanno puntato.

Le vicende di Brett, Anthony ed Henry si fondono nel momento in cui, messa a segno la rapina, si ritrovano in un vecchio deposito abbandonato per una resa dei conti dall’esito tutt’altro che scontato.

Mel Gibson

Dragged Across Concrete (2018): Mel Gibson

 

A Zahler piace di gran lunga stupire. Dragged Across Concrete è un’opera a tutto tondo, che difficilmente si riesce a catalogare in un genere predefinito. Chi si aspetta lo splatter, ad esempio, rimarrà deluso. Lo stesso valga per chi pensa a un film d’azione, a un heist movie in piena regola, a una commedia grottesca o a un dramma a sfondo sociale. Il film è tutto ciò dal momento che attinge a piene mani da modelli eccellenti: gli echi di Il principe della città, Nashville, Quel pomeriggio di un giorno da cani, Piombo rovente, Hana Bi, Taxi Driver, Il mucchio selvaggio e persino Il cuoco, il ladro, sua moglie e l’amante si sentono frame dopo frame. Sequenza dopo sequenza, quello del regista appare come un continuo gioco di rimandi e citazioni che trasforma il suo lavoro minuto dopo minuto. Non mancano le battute sagaci o le situazioni al limite dell’assurdo ma più che alla risata si punta al pastiche e al guilty pleasure. Il western sembra essere la linea di fondo seguita: rapina in banca nel selvaggio West di una grande metropoli, i banditi armati, i fuorilegge dal cuore d’oro, gli sceriffi corrotti e l’oro, tanto oro su cui mettere le mani. Non mancano nemmeno le tre sepolture, ad avvalorare la tesi. È possibile però anche pensare a un continuo rimando al mondo del videogioco ma si tratta di una sorta di illusione provocata proprio dalla presenza dei videogiochi nella sottotrama inerente al personaggio di Henry.

Ma cosa muove gli scalmanati protagonisti? La famiglia, come nella più tradizionale messa in scena scorsesiana. Brett desidera proteggere la sua dai nuovi nemici (i neri che popolano il suo quartiere) e garantire serenità alla moglie Melanie, malata gravemente. Anthony vuole sposarsi con la fidanzata e ripagare quell’anello che ha comprato. Henry anela a un futuro migliore per la madre prostituta ed eroinomane (l’amore per la figura materna si evince anche nell’ultima conversazione con l’amico Biscuit) e il fratello paralitico. Vecchi sentimenti dunque che si mescolano alle chimere dell’epoca moderna, in cui il ricatto e l’umiliazione passano per un video virale o in cui il nemico è l’altro: non basta la parola per fidarsi, occorrono i fatti. Le promesse non sono più tali e ogni prospettiva si rovescia: chi avrebbe dovuto difendere attacca e chi avrebbe dovuto attaccare difende. Diversi, poi, i riferimenti critici agli Stati Uniti dell’epoca Trump, le battute scorrette nei confronti degli immigrati (italiani compresi) e una sana e consapevole disillusione.

Grazie a protagonisti in parte (Dio salvi Mel Gibson) e a comprimari d’eccezione (da Udo Kier losco commerciante a Don Johnson tenente fino a Jennifer Carpenter impiegata di banca), Dragged Across Concrete si rivela un vero divertissement autoriale da non prendere sottogamba.

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