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A Taxi Driver

Regia di Hun Jang vedi scheda film

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Fabrizio_Giovanardi

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La recensione su A Taxi Driver

di Fabrizio_Giovanardi
8 stelle

1980. Kim sa-bok è un tassista di Seoul che vive lavorando da privato, è vedovo e ha una figlia. La sua è una vita assolutamente modesta, condotta con serenità e leggerezza. Un giorno, egli scopre che un reporter tedesco è arrivato a Seoul, e che paga cento mila Won chiunque lo porti nella vicina città di GwangJu, sede di scontri da parte di rivoltosi che sono insorti contro la dittatura militare. Il protagonista non esita un istante e si fa carico del trasporto. Da qui, i due si ritroveranno in mezzo al chaos della rivolta, tra violenze immani e orrori, cercando infine di ritornare per poter divulgare il materiale registrato. Il film è dominato dalla sontuosa performance di Song Kang-ho, che dall'inizio alla fine risulta assolutamente magistrale. Il film non poggia solo sulla grande prestazione dell'attore: riesce in modo piuttosto coerente a rendere l'immensa tristezza e brutalità degli avvenimenti reali, mostrando senza peli sulla lingua e senza filtri i crimini contro l'umanità commessi dalla dittatura militare. Il film è visto dagli occhi di Kim Sa-Bok, una persona assolutamente semplice, innocente, che mai si sarebbe aspettata di assistere a tali orrori. In questo il protagonista è il più caro amico dello spettatore: noi, come lui, siamo ignari di tutto quello che accade, e compiamo insieme a lui questo viaggio alla scoperta del male che attanaglia GwangJu. Il carattere metalinguistico del film contribuisce a dare spessore a una pellicola che, di per sè, già funziona molto bene e riesce a non risultare banale. A volte, forse, risente un po' di alcuni meccanismi narrativi eccessivamente americaneggianti, che ci fanno un po' perdere di vista la verità dei fatti narrati. Non si tratta comunque di elementi invadenti, bensì di situazioni occasionali che però stonano molto dal contesto circostante, come macchiette nere su un telo bianco. Il bianco che ha anch'esso un significato particolare nel film. Simbolo di resa, esso non può che divenire rosso, il colore della resistenza e del sangue. Un bellissimo film, che tratta un argomento a molti sconosciuti e che è tratto da una splendida storia vera. Da vedere assolutamente.

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