La recensione su L'equilibrio

L'equilibrio (2017): Mimmo Borrelli

VENEZIA 74 - GIORNATE DEGLI AUTORI 

L'equilibrio è l'unica posizione che conviene scegliere quando la vigliaccheria e la sottomissione hanno la meglio sul senso di giustizia e di rispetto per le Istituzioni ed i cittadini che ne rispettano i principi. Dunque l'atteggiamento diplimatico corretti e più efficace per intraprendere il difficile compito di mandare avanti un punto cardine come una parrocchia, in un quartiere periferico napoletano in balia delle cosche e del mercato incontrollsto dello spaccio degli stupefacenti.

Don Giuseppe vi viene inviato per sua scelta, dopo aver terminato una esperienza di volontario missionario in Africa e dopo aver operato nei centri per immigrati romani. Alla richiesta di essere avvicinato a casa per fare del bene alla propria città, viene inviato a sostituire Don Antonio, vecchio parroco stimato e molto ascoltato nel quartiere grazie al suo agire apparentemente di petto, ostentando sicurrzza e diplomazia sintomi di risultati ed efficienza.

L'equilibrio (2017): Mimmo Borrelli, Vincenzo Marra

L'equilibrio (2017): Mimmo Borrelli

Don Giuseppe scoprirà presto, e a sue spese, i motivi per cui il suo predecessore riusciva a mantenere una apparente calma piatta all'interno di un quartiere sempre sull'orlo di esplodere ed sfruttare violenza trattenuta a stento: perché il religioso agiva in nome di un equilibrio volto a scagliarsi e concetrate le sue attenziini, prediche domenicali e ogni altro intervento ufficiale, contro problematiche ridondanti e generaliste  (l'inquinamento tossico e nocivo a cielo aperto nella vicina "terra dei fuochi", ad esempio, generatore, questo sì, di numerosi casi di tumori terminali) ma sottacendo o guardando oltre di fronte a sconcertanti episodi di violenza, sopruso, illegalità conclamata, come lo spaccio indiscriminato a cielo aperto e il  ripetuto abuso sessuale ai danni di minori.

L'equilibrio (2017): Mimmo Borrelli

L'equilibrio (2017): Mimmo Borrelli, Vincenzo Marra

"I bambini non si toccano" e quando Don Giuseppe viene a conoscenza di un turpe abuso su una minore sua parrocchiana, sottaciuto da boss e chiesa per evitare di attrarre l'attenzione dei media sullo spaccio dilagante, la sua coscienza gli impedisce di non agire di petto e scoperchiare il tappo che tratteneva il magma entro i limiti di osservazione.

L'azione di Don Giuseppe sarà ostacolata in ogni senso e direzione, dalle stesse forze dell'ordine, impotenti e soggiogate, ma riuscirà almeno a salvare due vite che parevano definitivamente condannate.

L'equilibrio (2017): Mimmo Borrelli

Con la scelta di un realismo esasperato che si traduce in una recitazione a volte un po' scolastica e forzata, soprattutto da parte di alcuni interpreti probabilmente non professionisti, L'equilibrio denuncia con lucidità e senza mezzi termini ancora una volta atteggiamenti e soprusi che rendono molta parte del nostro Paese succube della criminalità ed ostaggio del compromesso.

Argomenti e materie nobili, pur se non nuove, che meritano rispetto e ammirazione e riescono qui ad illustrarcira squarci di drammatica sottomissione ad apparati deviati, cosche e clan malavitosi nei confronti dei quali lo Stato e le Istituzioni soccombono o nei confronti dei quali hanno da tempo scelto di voltare le spalle. Non voler guardare al punto per salvare la coscienza e mettere al sicuro ognuno la propria sacra incolumità.

Marra qui semplifica la struttura narrativa sino quasi ad annientarla, ma il suo film convince a mio giudizio assai di più delle sue precedenti incursioni nella fiction (La prima luce e L'ora di punta)