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Poveri ma ricchissimi

Regia di Fausto Brizzi vedi scheda film

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La recensione su Poveri ma ricchissimi

di mm40
1 stelle

I burini Tucci, famiglia allargata, sono multimilionari. Per far fruttare al meglio la loro smodata ricchezza decidono di buttarsi in politica, cominciando con il chiedere l’indipendenza del loro minuscolo paesino dall’Italia.

L’ennesimo ritratto dell’Italietta contemporanea che vorrebbe essere impietoso, ma che in realtà è semplicemente pietoso, realizzato con evidente superficialità, sciatteria inequivocabile e con il pedale del gas spinto al massimo per quanto riguarda volgarità e trash: Poveri ma ricchissimi è il degno sequel del Poveri ma ricchi scagliato in sala in periodo cinepanettonesco l’anno precedente (2016) dal Regista Precedentemente Conosciuto come Fausto Brizzi. Il cast rimane pressochè lo stesso: Christian De Sica, Anna Mazzamauro, Lucia Ocone, Lodovica Comello, Enrico Brignano, Giobbe Covatta, Federica Lucaferri; fra le new entries, in parti più o meno importanti, troviamo Paolo Rossi, Massimo Ciavarro e Dario Cassini. Anche i toni e le tematiche sono i medesimi, così come la fattura approssimativa. Se la pellicola è poi risultata un successo al botteghino è solo merito – si fa per dire, visto il contraccolpo morale e professionale sul regista – delle polemiche che hanno accompagnato l’uscita del film, dai cui trailer è stato addirittura tolto il nome di Brizzi in quanto accusato di aver commesso molestie ai danni di qualche attrice (ma non di questo lavoro). La realtà supera la fantasia: se la sceneggiatura di Brizzi, Marco Martani e Luca Vecchi affonda nello squallore e nel fango del Belpaese del 2017 (ravanandoci dentro astutamente, con un certo gusto), nel mondo reale si è arrivati a vette di ipocrisia perfino inimmaginabili: il prodotto va comunque venduto, fosse pure firmato da un delinquente. E che lo sia o meno, naturalmente, non giova né penalizza il film; ciononostante il suo nome va cancellato, rimosso, dimenticato. E questo è il vero ritratto impietoso dell’Italietta contemporanea. 1,5/10.

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