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Il signore del male

Regia di John Carpenter vedi scheda film

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La recensione su Il signore del male

di Donapinto
6 stelle

Padre Loomis (Donald Pleasence) trova nei sotterranei di una chiesa sconsacrata di Los Angeles, un contenitore cilindrico dove al suo interno e' contenuto un liquido di colore verde molto acceso che sembra vivere di vita propria. Con l'aiuto di un docente universitario di fisica, affiancato da alcuni suoi brillanti studenti e altri specialisti, si appresta a studiare il fenomeno. La probabile conclusione e' che in quel contenitore sia rinchiuso da 7 milioni di anni, il maligno.                                                                                                                                                        Dopo un paio di pellicole fantasy indirizzate a un pubblico per famiglie e giovanissimi, John Carpenter torna a quel cinema a lui molto più congeniale. IL SIGNORE DEL MALE e' il primo horror dove Carpenter tratta temi riguardanti il demonio, in particolar modo l'anticristo, dove sembra anche fare le prove generali per quel IL SEME DELLA FOLLIA ritenuto da molti il suo capolavoro in assoluto. Opera tra le più ambiziose dirette dal regista newyorkese, non lo apprezzai minimamente quando lo visionai la prima volta, vale a dire In home video, dunque da ragazzino, per via di un certo linguaggio diciamo "parascientifico" nei dialoghi. Più di recente sono riuscito, almeno in parte ad apprezzarlo. Carpenter tratta temi come fisica quantistica, antimateria, complicatissimi calcoli matematici, religione, teologia e apocalisse, dove si arriva a delle conclusioni tra l'audace, il bizzarro e l'assurdo, quasi al limite della blasfemia (Gesù Cristo un extraterrestre). Non so quanto siano attendibili a livello scientifico le teorie espresse dai protagonisti specie se ad ascoltarle ci sono profani come me. Sta' di fatto che, specie nella prima parte, il film affascina e inquieta, in particolare i primi 20 minuti. Ottima fotografia e perfetta la ricostruzione del cupo sotterraneo con all'interno la teca contenente il male. Il film rende benissimo l'atmosfera onirica e di mistero, riciclando in parte anche il soggetto di DISTRETTO 13-LE BRIGATE DELLA MORTE, dove la banda di teppisti dediti a riti vodoo, sono qui sostituiti da mendicanti senzatetto posseduti dal demonio, capitanati dalla rock-star Alice Cooper (metafora socio-politica?). Purtroppo e' nella seconda parte che il film comincia a sbandare, trasformandosi in un comune horror zombesco con situazioni approssimative, piuttosto dozzinali e banali, quasi da ricordare DEMONI di Lamberto Bava. Situazioni grottesche e grossolane che sfiorano quasi il ridicolo, come il posseduto di colore che sale le scale cantando, o la posseduta al quale Donald Pleasence stacca di netto la testa con un colpo d'ascia, per poi quest'ultima recuperarla e rimetterla al suo posto. Mal girate anche le scene di lotta, con i posseduti che vengono scaraventati giù dalla finestra in maniera quasi fantozziana. Il film si riprende nel pre-finale con la trovata dello specchio, senza dimenticare la sequenza del sogno. Finale ambiguo, che lascia la libertà allo spettatore di decidere. Sul fronte recitativo, tranne il sempre impeccabile Donald Pleasence , il bravo Victor Wong e la soddisfacente Lisa Blount, il resto del cast e' veramente statico e ingessato, in particolare Jamenson Parker, interprete che solo ora so esser stato il co-protagonista della serie televisiva SIMON & SIMON. Pellicola di indiscutibile interesse, ma che sembra quasi che Carpenter abbia voluto dargli una svolta commerciale, non so se per via di un budget ridotto, aggravato anche dai flop commerciali ottenuti negli ultimi anni. Non vuole essere una critica, ma una semplice puntualizzazione: a inizio film, padre Loomis parla di una confraternita segreta legata alla chiesa cattolica, che custodivano l'involucro con all'interno le forze del male. Viene specificato che tale setta abbia visto la luce e portato la teca con il suo misterioso contenuto in America nel 1500, ma non ho ben capito se si intendesse nel XVI secolo, o più precisamente proprio nell'anno 1500. Ritengo che fosse comunque la seconda ipotesi. In quel periodo il nuovo mondo era, diciamo, appena stato scoperto. Non so se la chiesa romana era già arrivata in California, dove sarebbe poi sorta la città di Los Angeles. Ritengo che la miglior collocazione della storia sarebbe dovuta essere l'Europa, sempre che non mi sia perso qualcosa nei dialoghi.  Interessante dicevamo, ma il risultato finale e' un'occasione mancata.

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