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Mazinga Z - Infinity

Regia di Junji Shimizu vedi scheda film

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La recensione su Mazinga Z - Infinity

di alan smithee
4 stelle

FESTA DEL CINEMA DI ROMA 2017 - ALICE NELLA CITTA' - OUT OF COMPETITION

Ci troviamo nel Giappone di un prossimo futuro, ove la dismissione di ogni reattore nucleare e l'utilizzo dell0energia fotonica, unito ad un periodo di prosperità e di progresso tecnologico "sostenibile", ha reso le città sempre più efficienti nel rispetto dei cicli della natura e dei suoi abitanti. Finite le minacce dallo spazio, Mazinga Z è divenuto un cimelio da museo e il valoroso Koji occupa il suo tempo come scienziato impegnato in prima fila nello sviluppo delle nuove rivoluzionarie forme di energia.

Un giorno alcuni operai trovano, perforando la roiccia del monte Fuji, un gigante di acciaio incastrato tra misteriose rovine: Infinity, un residuato della minaccia un tempo rappresentata dal micidiale Dottor Inferno ed i suoi malvagi collaboratori, che con l0occasione si ripresentano numerosi, con una minaccia a vasta portata che arriva dai cieli e richiede al valoroso Koji di ritornare a rivestire i panni dell'0anima pulsante di Mazinga Z.

Torneranno a collaborre anche i vecchi strambi amici del pilota, nonché l'ex rivale cuore pulsante dell'altro eroe in acciaio, il Grande Mazinga: la lotta sarà dura ed impari, ma grazie alla saggezza di una creatura a metà strada tra l'essere umano e la macchina, i nostri eroi verranno a conoscenza di un mondo parallelo in grado di offrire opportunità di riscatto rispetto ad una forza nemica che appare implacabile.

Se guardate le locandine del nuovo film sul celebre robot che infiammò la mia adolescenza di divoratore di fumetti, supereroi e cartoni giapponesi, il nuovo lungometraggio per il cinema di Mazinga Z può facilmente esaltare.

E la musica valorosa ed entusiasmante, nonché la vista dei personaggi abbandonati ormai, per forza di cose, da ben oltre tre decenni, riporta la cuore certe emozioni di vecchia data che fa bene risentire come  proprie.

Detto questo l'emozione risulta ahimé presto finita: la storia risulta lambiccata e confusionaria, ed eccessivamente accalcatrice di personaggi e nemici che riempiono ed anneriscono il cielo di mostri che, nella loro esagerata moltitudine, finiscono per azzerare ogni emozione ed ogni residuo pathos.

Ma ciò che delude in particolare è la trascuratezza del disegno, puerile soprattutto nella caratterizzazione dei robot nemici, un'accozzaglia informe di latta e bambocci dalle mille forme puerili, oltre che nel movimento, tutto a scatti e decisamente curato al risparmio. Un vero peccato per il povero Mazinga, che al cinema, ed in un'epoca in cui l'animazione fa faville, meritava una rivisitazione decisamente più accurata che una versione così al risparmio, probabilmente giudicata consona ad un prodotto che poteva meravigliare noi ragazzi di quarant'anni fa, ma non certo i dodici-quindicenni smaliziati di oggi.

Spiace affermarlo, ma la visione di questo cartone per il cinema mi è risultata noiosa, puerile, e, a parte qualche richiamo alle emozioni giovanili, un certo alone di erotismo che inizialmente aleggia con la presentazione della creatura di nuova concezione, metà essere umano e metà macchina, tutto il resto mi è sembrato una rozza ripresa di un eroe ormai fuori moda, riportato alla luce per mere, superficiali e un pò raffazzonate ragioni commerciali.

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