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Those Who Are Fine

Regia di Cyril Schäublin vedi scheda film

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alan smithee

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La recensione su Those Who Are Fine

di alan smithee
6 stelle

locandina

Those Who Are Fine (2017): locandina

ARTEKINO FESTIVAL 2018
La città si articola su strade, percorsi materiali e programmatici ove tutto pare avere un fine e una logica, e tutto pare funzionate al meglio,  nel rispetto della massima efficienza.
C'è tuttavia sempre più oggi, tra i cittadini-ingranaggio di questa società tutta ruoli e ordine preodinati, una irrefrenabile, contagiosa smania di cambiamento che si innesta in noi elementi globalizzati e dipendenti dalla rete; il desiderio di evolvere verso una dipendenza che assicuri il servizio più accurato col minimo sforzo economico periodico mensile: si tratti di un canone telefonico che consenta il più libero accesso a internet, o un servizio che, acquistato on line o via cavo, preveda la massima soddisfazione di prestazione al minimo costo.

Sarah Stauffer

Those Who Are Fine (2017): Sarah Stauffer

Sarah Stauffer

Those Who Are Fine (2017): Sarah Stauffer

Entro questo formicaio efficiente e coordinato, ma un po' grigio e triste di anime, sempre in frenetica ricerca di una via adeguata per ottenere il massimo al minimo prezzo, ed ove ogni storia raccontata pare simile alla trama di quel famoso film che tutti hanno visto ma di cui mai nessuno ricorda il titolo, così come il nome degli interpreti, la giovane Alice si incastra nel sistema lavorando in un call center che vende abbonamenti internet. Una posizione, la sua, che le permette di avere accesso ad informazioni di base che le consentono di organizzare truffe ai danni di anziane donne, circuite con notizie false e tendenziose, spacciandosi per la nipote di costoro, bisognosa di soldi per affrontare un problema imminente ed imprevisto
La circostanza fornisce al bravo cineasta svizzero esordiente Cyril Schäublin di tracciare un quadro di larghe vedute, fatto di riprese lunghe e a distanza di sicurezza, di una società matura e realizzata, giunta ad un bivio in cui l'agiatezza raggiunta dalla classe sociale più matura finisce per essere bramata e fagocitata da quella delle nuove generazioni, ridotte economicamente a livelli di sussistenza, ma aperte a mondi globalizzati che permettono loro di raggiungere orizzonti impensabili per i primi.

scena

Those Who Are Fine (2017): scena

scena

Those Who Are Fine (2017): scena

"Those who are fine" finisce per divenire un ritratto sottile e glaciale, ma a suo modo pure sferzante, delle contraddizioni di una modernità tutta sicurezza e segreti bancari, costruiti per essere distorti o raggirati; un sistema vizioso pieno di bachi, che appiattisce orizzonti, incoraggia comportamenti truffaldini, e vive di contraddizioni tra un passato dorato che si sta sgretolando nella sua vecchiaia ed inedeguatezza, ed un presente che cavalca l'onda dimenticandosi dell'aspetto morale, e perdendo ogni residuo senso del limite e del pudore.

scena

Those Who Are Fine (2017): scena

Un bello stile di regia, distaccato, freddo, ma anche forte di una sua sferzante ironia verso una società tecnicamente perfetta come quella di una Svizzera progredita ma senz'anima e senza senso morale, in cui ormai i valori di base insiti nell'essere parte di una società di esseri umani, più che di macchine preordinate e programmate per tendere all'efficienza, si disgregano a favore di una freddezza di fondo che rende tutto ciò che non dà soddisfazione in termini economici o di profittabilità,  come un ricordo sbiadito di quel film così bello, diretto da quel regista così bravo, con quegli attori così efficaci, che però rimangono sempre inesorabilmente imprigionati in un limbo senza identità ovecregna la confusione, il qualunquismo, e l'oblio più doloroso.

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