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Il culto di Chucky

Regia di Don Mancini vedi scheda film

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Karl78

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Il culto di Chucky

di Karl78
7 stelle

La saga di Chucky, al tempo Charles Lee Ray, serial killer in quel di Chicago il cui pupazzoso (Tipo Bello) e voodooesco avatar è stato creato dallo sceneggiatore Dom Mancini qui, come nei due episodi precedenti (Seed of Chucky Curse of Chucky), in veste anche di regista, giunge alla settima puntata con Cult of Chucky, straight to video - e rispetto alla merda horror che c'è in giro, non è tanto questione di 'qualità' quanto una scelta dettata, suppongo, unicamente da questioni economiche e di mercato. Il capostipite, Child's Play (titolo mantenuto anche nei due capitoli successivi. Il cambiamento arriva 10 anni dopo col quarto: Bride of Chuky ) risale al 1988 ed è diretto da Tom Holland, che aveva esordito pochi anni prima con quella perla di Fright Night (Ammazzavampiri da noi). Ritroviamo l'ex di Susan, Chris Sarandon, e una certa atmosfera di commistione tra horror e commedia nera, ironia macabra, battute di dubbio gusto ma quasi sempre efficaci da parte dei mostruosi villain protagonisti, atmosfera peraltro non infrequente in quegli anni - basti pensareal Freddy Krueger della serie Nightmare (o meglio A Nightmare on Elm Street). 

 

Il versante terrorizzante della saga in realtà non è mai stato troppo calcato, preferendo insistere, appunto, su elementi di humor nero e macabro, sulla 'simpatica' personalità del bambolotto Chucky, dei comprimari e della famigliola tutta, e su un po' di sano e gustoso splatter relativo a sbudellamenti ed ammazzamenti vari. Cult of Chucky prosegue sulla stessa linea, riunendo insieme almeno tre bambole Chucky (più la testa parlante e martoriata di un'altra ancora), tutte possedute, il primo bambino preso di mira (Andy Barclay), Nica Pierce, la cui esistenza è stata rovinata nel capitolo precedente e che come conseguenza ritroviamo in un manicomio criminale, e la fidanzata storica - con pupazzoso avatar femminile platinata al seguito, naturalmente - e serial killer anch'essa Tiffany (sempre interpretata da Jennifer Tilly), entrata in scena col cambio titolo del quarto episodio. Una bella reunion insomma. Tutti allegramente psicopatici, chi più chi meno, e in buona parte alter ego-reincarnazioni  di Chucky. Anzi, verso la fine il nostro Chucky riuscirà a possedere anche Nica, e...

 

Nulla di eccezionale e dedicato principalmente ad aficionados e cultori del genere e di Chucky, per riprendere il titolo, diretto ed interpretato dignitosamente non terrorizza, però (a me) diverte assai.

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