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Pacco, doppio pacco e contropaccotto

Regia di Nanni Loy vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Pacco, doppio pacco e contropaccotto

di axe
4 stelle

Napoli e l'arte dell'arrangiarsi di alcuni tra i suoi abitanti, raccontate in dieci episodi, diretti da Nanni Loy. Ne emerge l'immagine di una città vitale e colorata, abitata da una popolazione che non si abbatte di fronte alle difficoltà; i personaggi dei racconti di Nanni Loy organizzano ed imbastiscono imbrogli a danno di chi crede d'essere un furbacchione - o vuole esercitare un certo potere - per, in qualche modo, farla franca o trarne un guadagno. Tra i molti personaggi, c'è il dipendente pubblico finto cieco che, scoperto, riesce ad evitarne le conseguenze minacciando di svelare segreti appurati in virtù dell'essere stato creduto non vedente; c'è un professore ... sedotto e minacciato; ci sono due anziani coniugi che imbrogliano avidi biscazzieri per evitare le conseguenze di un prossimo sfratto; non mancano due ricchi "polli" ripetutamente turlupinati con il celebre trucco della sostituzione del "pacco". Tra gli attori, sono presenti Giobbe Covatta (il finto cieco), Alessandro Haber (il malinconico professore), Mara Venier (la spogliarellista pagata per sedurlo), Enzo Cannavale (un anziano portinaio che si mantiene facendo il "palo" per una bisca clandestina) Leo Gullotta (l'imbroglione Michele Bellezza), Italo Celoro (altro imbroglione, Gennaro Apicella, presente in più episodi). Non sono rimasto soddisfatto della visione. Mi rimangono oscure le intenzioni del regista. Alcuni episodi sembrano spingere al riso, altri meno; nessuno mi ha veramente divertito. I personaggi sono un po' tutti stereotipati e la recitazione è assai "svogliata". Circa l'aspetto della denuncia sociale ... l'autore non dice nulla di nuovo e si mantiene sul vago. Non parla di crimine organizzato o di malavita violenta. I suoi soggetti sono povera gente che lavora di fantasia per escogitare metodi di sopravvivenza, i quali, nei raccontini di Nanni Loy, sono attuati a danno di personaggi più o meno negativi, o poco svegli (a parte il caso del professore di matematica dell'episodio "Cuore di Mamma", un uomo da compatire, non da vituperare). L'autore, in alcuni casi, tratteggia con simpatia i suoi "imbroglioni"; ne giustifica l'operato evidenziandone lo stato di bisogno, per sè o la famiglia, reso più acuto da una sostanziale interzia delle istituzioni. Salverei un paio di episodi, "Tengo Un Americano" - con Enzo Cannavale - molto tenero, e l'ultimo, "Pacco, Doppio Pacco E Contropaccotto". Il resto mi ha lasciato indifferente. Gli episodi, differenti per durata ed attori, ma non per ambientazione ed intreccio, non sono legati l'uno all'altro; in virtù di ciò, la visione del film può essere tranquillamente divisa in più tranche. Pur avendo affrontato l'opera con buone speranze, sono rimasto deluso. Manca di mordente, e gli spunti di riflessione sono veramente blandi.

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