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Manicomio

Regia di Mark Robson vedi scheda film

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La recensione su Manicomio

di bradipo68
8 stelle

Spesso i manicomi sono frequentati dalla gente sbagliata....In sintesi a mio parere è questo il messaggio neanche troppo criptato nascosto tra le righe,pardon,tra le sequenze di questo formnidabile film di Robson creato da Val Lewton.E' un film che si ricollega alla tradizione della letteratura gotica e sembra sottolineare che i peggiori mostri si annidano tra i cosiddetti normali e razionali.La domanda che sta lla base di tutto è che cosa è la normalità?E'razionalità?O è qualcosa di difficilmente definibile che va dal vivere seguendo certi codici al numero di individui che riconoscono questi codici come modelli comportamentali di riferimento?In altre parole la normalità è dettata solo dal numero?In questo film questo assunto viene esattamente invertito.Perchè qui sfrondando di tutte le notazioni a margine,mai così importanti,tutto si riduce a una lotta tra la cosiddettà razionalità e la creatività con la prima,supportata dal potere che cerca di ingabbiare in tutti i modi la seconda nell'oscurantismo di un manicomio.Ma si riuscirà a venir fuori anche da lì...Il direttore di un manicomio fatiscente ha contrasti con la protetta del finanziatore principale dellla casa di cura e dopo averla fatta esaminare da una commissione che deve stabilire se è pazza o meno un po'come l'Inquisizione, la fa internare dentro il manicomio ma non finirà così bene per lui perchè gli ospiti di Bedlam non sono così folli o incapaci di intendere e volere come pensa lui.E'un film d'atmosfera malsana che ha l'odore della muffa che si respira dalle pareti della roccaforte trasformato in prigione/casa di cura,che ha una parte dedicata a tutti gli intrighi di corte usata per descrivere una società aristocratica inebetita dalla pinguedine,che ha la sfrontatezza di osare con un personaggio archetipo del femminismo e dell'attivismo femminile,che non esita a sovvertire tutto l'ordine precostituito con i folli o presunti tali che approntano ,imitando i cosiddetti normali, un processo a Sims,il direttore del manicomio,condannandolo a morte.E'un film dove si notano le assonanze con Freaks o con M di Fritz Lang(come non pensare alla disperata arringa di Lorre nel capolavoro di Lang sentendo le parole che Sims/Karloff usa per cercare di convincere i suoi aguzzini a lasciarlo andare?) e che anticipa tematiche anche di molti altri film successivi .Una parola per la prova di Karloff:chi dice che era un attore mediocre vedendo questo film si ricrederà:il suo Sims è un modello di sadismo e calcolata malvagità che rimane ben impresso nella memoria....

Su Glen Vernon

non male

Su Richard Fraser

bravo

Su Billy House

funziona nel ruolo

Su Anna Lee

prototipo di femminismo settecentesco

Su Boris Karloff

prova eccellente,chi lo reputa attore mediocre vedendo questo film ha l'occasione di ricredersi....

Su Mark Robson

regia valida anche se forse si poteva osare di più..

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